Bitcoin Detox 18: I modi per comprare e vendere criptovalute – Giulio Delta

 

Giulio Delta farà una panoramica delle modalità di acquisto e vendita di bitcoin analizzandone i pro e contro tra CEX: kyc, no-kyc e accountless; DEX; mercati P2P: bonifici e contanti.

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GIULIO

Ciao a tutti e benvenuti a questa diciottesima puntata di Bitcoin Detox. Oggi parleremo dei modi per comprare e vendere criptovalute. Faremo un attimo una panoramica dei CEX, DEX, mercati peer to peer e quant’altro. Prima di iniziare, vi invito ad unirvi al nostro canale Telegram t.me/bitcoindetox, qui ci troverete, potrete fare domande se volete. Il sito che ospita Bitcoin Detox è Gambaru.tech grazie al quale tutto è possibile, quindi, ringraziamo il nostro sponsor. Senza rubare troppo tempo andiamo nel vivo dell’argomento di oggi. 

Oggi vedremo, in virtù di quello che è successo di recente parleremo di CEX, quello che è successo a FTX, i modi consigliati e meno consigliati dal punto di vista della privacy per comprare criptovalute. Quindi vedremo CEX che sono exchange centralizzati che solitamente fanno KYC, know your customer, ovvero richiedono l’invio di documenti quale carta d’identità, passaporto, una bolletta come prova di residenza oppure un estratto del conto bancario come prova di residenza e spesso richiedono anche delle identificazioni biometriche, quindi ci fanno fare un selfie con la carta d’identità oppure ci fanno una mappatura del viso chiedendoci di muovere il viso davanti alla telecamera. Poi vedremo dei CEX, NO-KYC che per importi di massimo 1.000 € al giorno ci sono soluzioni come bity.com, relai.app, BitcoinVoucherBot dove è sufficiente una piccola anagrafica e l’invio di un bonifico per comprare Bitcoin. Poi vedremo anche i CEX ACCOUNTLESS dei siti web che consentono di cambiare criptovalute senza neanche dover registrare un account, quindi un qualcosa di un po’ più simile all’usa e getta, non salvano nessun tipo di dato personale. Vedemo un caso di utilizzo di un DEX di tipologia Automatic Market Maker, dopo vedremo cos’è, si chiama Thorchain, che è il protocollo, il nome è fuorviante, in realtà è un exchange suddiviso in 100 nodi, dove ci sono diverse interfacce che utilizzano questo protocollo per scambiare direttamente coin layer uno, quindi Bitcoin con Ethereum, Bitcoin con Stablecoin, diciamo crypto-crypto in maniera decentralizzata. Vedremo alcuni esempi di mercati peer to peer, quindi bonifici con escrow, acquisti per terzi con escrow. Che cos’è un escrow? E’ un ente terzo che fa da garante che fin quando la compravendita non è andata a buon fine, quindi non è arrivato il bonifico, non è arrivata la merce, sblocca i Bitcoin, quindi fa da garante. Se le cose vanno bene, sblocca Bitcoin, se le cose vanno male si apre una controversia e poi si vede se dare questi Bitcoin all’acquirente o meno. Un mercato peer to peer in contanti. Quindi vedremo e daremo un po’ di consigli utili su come iniziare per comprare Bitcoin in cash e infine le Gift Card. 

Allora iniziamo subito. Di tutte queste tipologie ho cercato di fare dei pro e dei contro. Partiamo con quello che è considerato un po’ il male, ovvero i CEX, perchè fanno KYC. Però prima di parlarne male vediamo un attimo quali sono le qualità per le quali la maggior parte dei nuovi li scelgono fondamentalmente. Ci sono commissioni molto basse che variano dallo 0,1% allo 0,5%. Lo spread, quindi il prezzo è molto sottile tra domanda e offerta, quindi si può comprare e vendere in poco tempo e senza perdere troppi soldi e c’è un order book molto liquido, quindi è possibile fare anche ordini di grandi dimensioni, sopra i 100.000 € e quindi questo incide poco sul prezzo. Per di più, grazie all’arbitraggio, i CEX sono tutti allineati come prezzi, tranne rari circostanze di mercato o freeze di particolari piattaforme, i prezzi sono tutti allineati. Dopo aver fatto una procedura di KYC abbastanza macchinosa, risulta essere rapido e comodo perché noi entriamo in una piattaforma web, mettiamo username e password e ci abbiamo tutto quanto a portata di click. Quello che sicuramente si sottovaluta è proprio questo invio di documenti e dati biometrici che ad oggi magari lo facciamo un po’ così, senza troppo pensarci. Però poi quello che sappiamo è che non è se avverrà, ma semplicemente quando avverrà. Questi dati verranno rubati e sono dati ultrasensibili, perché non solo definiscono chi siamo, dove viviamo, ma esattamente quanti soldi abbiamo, quanti ne avevamo in un determinato periodo e tutte le nostre compravendite. Quindi, a parte che queste informazioni vengono comunicate in Italia ormai all’OAM (Organismo Agenti Mediatori), è proprio come una banca dati, lo Stato sa esattamente quanti soldi hai in banca, lo Stato sa esattamente quanti soldi hai sulle Exchange, ogni operazione che hai fatto. Siccome queste informazioni sono salvate da qualche parte, c’è la possibilità che con un furto di dati, un hacker rubi questi dati, come è già successo altri innumerevoli volte di dati super sensibili e poi diventano di pubblico dominio. Quindi quello che rischiamo è che un malvivente, un attaccante, ci possa estorcere denaro perché sa che noi abbiamo una discreta quantità di criptovalute. Quindi questi sono un po’ i contro e il principalmente è che se noi facciamo un bonifico della nostra banca, un exchange, alcune banche, molte, fanno problemi, ti chiamano, ti fanno una segnalazione alla Banca d’Italia perché hai a che fare con le criptovalute, quindi vieni trattato un po’ come fossi un narcotrafficante e quindi alcune banche possono anche chiuderti il conto e crearti dei problemi. Per di più questa soluzione impigrisce gli utenti fidandosi della piattaforma, ad esempio tra le piattaforme più famose ci sono Binance, Kraken, CoinbasePro, Bitfinex e l’italiana The Rock Trading. Se noi utilizziamo queste piattaforme, facciamo un bonifico, compriamo i Bitcoin, li lasciamo lì sopra e c’è un grande pericolo che questi soldi li perdiamo, perché o la piattaforma fallisce perché subisce un furto, oppure perché il management non è onesto, vedi il caso clamoroso di FTX che ha rubato i soldi dei propri utenti, quindi fa riserva frazionaria; oppure la legge nello stato cambia improvvisamente, quindi vengono confiscati; oppure un Exchange che fino ad oggi ha funzionato onestamente, all’improvviso decide di fare quello che viene chiamato exit scam, quindi una truffa finale prima di chiudere (vedi QUADRIGA CX). Quindi queste sono informazioni che in realtà sappiamo tutti, però, evidenziando le criticità. 

Poi abbiamo come sottocategoria che riguarda sempre gli exchange centralizzati le carte cripto che alcuni utilizzano per fare cash out. Forse una volta potevano avere senso, perchè non c’era una comunicazione dei dati all’OAM, ad oggi invece hanno gli stessi contro che ho appena detto, con i pro molto miseri, cioè c’è un leggero cashback quando fai un pagamento e infine però le commissioni non sono neanche più tanto convenienti perché si paga da un 2% in su per il cambio e c’è di solito uno spread nascosto, quindi in realtà il costo di conversione da criptovalute a Fiat è più del 2%. Non ha molto senso perché equivale a fare un bonifico sul proprio conto bancario perché ormai i dati vengono comunicati all’OAM. Se questo non è avvenuto fino adesso, cambierà da qui a pochi mesi, Il tempo di creare l’infrastruttura tecnologica che consente allo stato di tracciare ogni singolo movimento che viene fatto da queste carte. Pertanto la sconsiglio come metodologia per spendere le proprie criptovalute. Ora passiamo a delle soluzioni che ognuno valuterà se fanno al proprio caso o meno. I CEX NO-KYC, hanno il vantaggio di non dover inviare i documenti e dati biometrici, le banche fanno meno problemi perché essendo exchange meno noti, alcuni non sanno neanche che si sta inviando un bonifico ad un determinato exchange; richiede meno informazioni, se non nulle, al massimo una semplice anagrafica e un Iban. Quindi non c’è necessità di invio di carta d’identità, prova di residenza, tutti i documenti che possono essere poi possibilmente rubati. C’è un’esposizione ridotta all’exchange, perché quello che incentiva questi servizi è che non fanno custodia, ricevono il bonifico, convertono al volo i propri fondi in criptovalute e quindi obbligano l’utente ad utilizzare un wallet dove possiede le chiavi private, quindi di fatto educano l’utente fin da subito ad essere proprietari dei propri soldi. Le commissioni sono un po più alte, all’1-2%, il cambio non è sempre ottimale, c’è anche uno spread nascosto delle volte; vanno bene per piccole cifre, per dire, la maggior parte dei servizi hanno un limite che va dai 900 ai 1.000 franchi al giorno, (900-1000 € al giorno). Perché franchi? Perché questi servizi sono possibili grazie a una normativa Svizzera che consente di non fare KYC su importi fino a 1.000 € al giorno, se l’utente firma con la propria chiave privata l’indirizzo al quale riceve i fondi. Come per dire, io sono il reale proprietario di quell’indirizzo, quindi non c’è bisogno di fare KYC. Grazie a questo escamotage di questa normativa è possibile acquistare Bitcoin con pagamenti o carte o bonifici, quindi comunque sempre pagamenti tracciabili che riconducono alla nostra identità, però, quantomeno non divulgando una tonnellata di dati sensibili come i nostri documenti. Quindi c’è comunque un rischio di furto dati associati alla nostra identità. Questi servizi sono bity.com, un’interfaccia web dove ci si registra, si fa un bonifico con un limite che va dai 1.000 € al giorno e 90-100.000 € all’anno, dipende dal tipo di servizio. Poi c’è anche BitcoinVoucherBot di Massimo Musumeci, che in realtà è un Bot Telegram, quindi a livello di privacy è anche migliore, perchè non si condivide direttamente con il Bot informazioni come la sessione di navigazione, indirizzo IP, quindi si rimane leggermente più tutelati a livello della privacy. Ciò non nasconde che tutti questi servizi è possibile utilizzarli ovviamente tramite TOR e VPN. BitKipi, che è un’applicazione che consente la stessa cosa, di inviare tramite un bonifico e acquistare Bitcoin; anche Relai che se non sbaglio utilizza come backend biti.com, però, è disponibile comodamente dal telefono. Poi qui sulla slide vedete un link (t.me/hostfatmind/46) è un messaggio di hostfatmind, il canale Telegram curato da Franco Cimatti che pubblica un buon riassunto di questi servizi, con tutti i limiti e addirittura ne elenca anche molti di più, quindi, se siete interessati a questa tipologia di acquisto potete approfondire. 

Ora parliamo di CEX-ACCOUNTLESS, meno noti al grande pubblico. Il difetto è che non è possibile comprare criptovalute con gli euro ma sono rivolte a un mercato unicamente cripto-cripto. Quindi Bitcoin-cripto dollaro, Bitcoin-Ethereum, Bitcoin-altre criptovalute, ma solo criptovalute su criptovalute, non si possono cambiare monete Fiat in cripto (euro, dollaro, franchi svizzeri, ecc). Perché ovviamente ogni volta che si tocca la moneta Fiat necessariamente bisogna rivolgersi a una regolamentazione più stringente ed entità centralizzate. Quali sono i vantaggi? Non c’è neanche la necessità o la funzionalità di creare un account, quindi non solo non viene richiesta KYC, ma non viene proprio associata una cronologia dei movimenti ad un account, comunque loro ovviamente potrebbero loggare l’IP no? Quindi meglio connettersi da Tor VPN, quindi se si mantiene un certo profilo anonimo a livello di infrastruttura tecnologica connettendosi con una VPN, per loro è impossibile far risalire diversi movimenti alla stessa identità. Quindi non c’è assolutamente KYC, le commissioni sono accettabili, sono basse, dallo 0,5-1%. Anche lo spread è buono e l’order book è abbastanza liquido perché si – probabilmente nel backend hanno exchange centralizzati, quindi hanno una buona liquidità; è anche possibile usarli per i submarine swap, che cosa sono i submarine swap? E’ una tecnica che consente di utilizzare il lighting network per aumentare la propria privacy, quindi si bloccano i fondi Bitcoin in un canale lighting network, si utilizza uno di questi servizi per farli uscire da un’altro canale, e quindi si è interrotta la tracciabilità onchain di quei fondi. Meglio ancora se utilizziamo un fornitore in ingresso e un’altro fornitore in uscita. Non a caso il mio preferito è FixedFloat.com, che oltre ad essere un exchange accountless, ha anche il supporto per lighting network. Quindi questo fornisce anche una rottura dei fondi amatoriale, anche solo se lo utilizziamo per scambiare Bitcoin su Ethereum, quei nuovi Ethereum che approveranno non vengono collegati in un primo acchito a quei Bitcoin che abbiamo inviato. C’è un però, ovvero, grazie a Chain Analysis, che utilizza tecniche abbastanza avanzate, è possibile che traccino gli amount in entrata e in uscita da questi servizi, quindi non avete un anonimato eccezionale ma un anonimato più amatoriale. Quindi se alla persona alla quale volete inviare i fondi non volete far vedere il vostro cluster di indirizzi, potete utilizzare questi servizi per inviarglieli così che lui, che ha pochi strumenti, fondamentalmente sappia la provenienza di questi fondi. Per di più, l’esposizione al check si è ridotta perché anche qui abbiamo la necessità di utilizzare un nostro wallet, di cui deteniamo le chiavi private, e quindi ci esponiamo per brevissimo tempo al passaggio di fondi a queste entità centralizzate, quindi riduciamo la possibilità che ci rubino o che perdiamo i soldi. Di questi servizi ce ne sono molti, basta cercarli. Io ho messo qui fixedfloat.com, sideshift.ai, flyp.me e poi c’è questo che è più sperimentale, beta che è interessante dal punto di vista dell’anonimato, che è unstoppableswap.net che consente un atomic swap tra Monero e Bitcoin, quindi ci consente di per cifre molto basse di utilizzarlo per anonimizzare un po i nostri fondi. 

Quello che vedremo adesso fa parte della stessa categoria, però c’è una tecnologia come backend un po più decentralizzata, ed è il caso di ThorChain, un exchange decentralizzato, quindi non c’è una entità legale e giuridica da qualche parte nel mondo, è un Exchange decentralizzato suddiviso in circa 100 nodi, si chiama ThorChain, quindi sembrerebbe una nuova blockchain che vuole sostituire Bitcoin, ma in realtà ha lo scopo di creare un exchange decentralizzato che non è soggetto alle regolamentazioni e alle normative, qualora domani dicano che tutti gli exchange, anche quelli accountless, debbano fare KYC, quei servizi chiuderebbero, mentre qui avrebbero più difficoltà, perché è distribuito in diversi nodi, con diversa collocazione geografica sparsi per il mondo. Qui ThorChain lo analizzeremo solo da un punto di vista di utilizzo. Anche qui non c’è necessità di fare nessun account, nessuna YKC, le commissioni sono molto basse, questo varia in base alle quantità scambiate. Diciamo che scambiando anche uno o due BTC, le fee si mantengono abbastanza basse sulle coppie più note, quindi quello che prima chiamavamo spread si chiama slippage perché è un DEX AMM (automatic market maker), cioè non c’è un order book degli ordini di limite di acquisto. La gente che vuole acquistare a determinati prezzi, che mette il loro ordine aspettando che venga fillato dall’altra parte, gente che vuole vendere a determinati prezzi, ma qui c’è gente che deposita liquidità e quindi tramite un algoritmo si compra a prezzo di mercato e lo slippage – la variazione del pezzo di mercato – siccome c’è abbastanza liquidità – è buono. Si ottiene una rottura della tracciabilità dei fondi amatoriale, cioè in realtà è tutto tracciato perché c’è una blockchain interna che regola questi 100 nodi sparsi che comunque dice esattamente, se tu mi mandi un BNB ed esce esattamente a un Bitcoin su un determinato indirizzo, quindi c’è una tracciabilità dei fondi amatoriale, però comunque quando vedi una transazione su Bitcoin vedi nello OP_RETURN un hash che è un riferimento all’hash della transazione di ThorChain e quindi anche un utente che ne capisce un po di più può vedere il collegamento da dove vengono i fondi o dove stanno andando. Quindi in realtà è molto blanda la rottura della tracciabilità dei fondi. E’ resiliente alle regolamentazioni, quindi probabilmente è un po più resiliente, magari fra un paio d’anni potrà essere chiuso ThorChain, se non fallisce a livello di protocollo, magari può resistere a certi tipi di leggi e regolamentazioni. Anche qui l’esposizione al protocollo è ridotta, se lo si utilizza solamente per comprare e vendere criptovalute, perché diciamo, se lo si utilizza per poco tempo come FixedFloat, qui tra l’altro non c’è bisogno di fidarsi in un’entità centralizzata, ma c’è un protocollo decentralizzato che se lo si studia garantisce un po più di trasparenza, affidabilità. Grossa nota negativa è che in realtà l’IUX ancora non è buona e quando si fa una transazione si vede che si mandano dei Bitcoin, hanno un indirizzo, però non si ha la certezza che quell’indirizzo sia il reale multisig di quei 100 nodi, quindi quello che consiglio è come regola generale, inviamo prima sempre pochi fondi, vediamo che il servizio funziona e poi magari inviamo i restanti fondi, per andare a fare un test prima di utilizzare il servizio ciecamente.

Per quanto riguarda le interfacce, ThorChain è un protocollo, esistono diverse interfacce tipo rango.exchange, esistono dei wallet per telefono tipo Thor Wallet, wallet per il computer Asgardex, c’è anche Thor swap, che è un’interfaccia web che si può utilizzare o direttamente con il Ledger Nano S oppure con Xdefi che sarebbe il Wallet per Thor Chain. Perché parlo di Wallet dedicati? Perché purtroppo essendo un protocollo, c’è la necessità di fare transazioni formattate specificatamente in una determinata maniera, cosa che wallet generalisti purtroppo non supportano, quindi questo è un po’ un contro, è meno intuitivo, c’è una obbligatorietà di un utilizzo di un software che supporta le api dei nodi Tor chain, quindi xdefi, thorwallet, asgardex e così via. Questo è un po’ il lato negativo. Abbiamo visto un po’ due tipologie di exchange accountless, quindi quelli centralizzati e le interfacce ThorChain. 

Adesso invece passiamo ai mercati peer to peer. Quali sono i mercati peer to peer? Principalmente ho individuato tre tipologie, i primi riguardano sempre l’utilizzo di bonifico dove c’è un escrow che fa da garante come Bisq, Hodl Hodl. C’è una chat Telegram come sussidiaria di Bitcoin Italia, che è Bitcoin market. La trovate su t.me/bitcoinIta_Market. I pro quali sono? qui non c’è sicuramente invio di documenti e dati biometrici, c’è un escrow che fa da garante. Per quanto riguarda i contro, in Bisq bisogna avere Bitcoin per comprare Bitcoin, perché bisogna mettere a garanzia dei Bitcoin; l’order book è il liquido e gli spread sono molto alti, non c’è una grossa liquidità e quindi andremmo a comprare e vendere non sempre a prezzo ottimale. La cosa che a me piace meno di questi servizi è che si potrebbe essere collegati a conti bancari altrui di un’altra indagine. Perché, come funziona, banalmente? C’è una persona che vuole vendere Bitcoin, io voglio acquistarli, io faccio un bonifico al suo conto bancario personale, dopo che è andato tutto bene, quindi anche l’arbitro che fa da escrow mi sblocca i fondi e mi da i Bitcoin, l’operazione è conclusa, siamo tutti felici. Il problema è che non sappiamo dall’altra parte con chi stiamo avendo a che fare, quindi anche se oggi magari tutto ok, poi dopo un anno, un anno e mezzo può succedere che ci bussa la polizia alla porta e dice, tu hai avuto a che fare con questa persona, era una persona coinvolta in mafia, riciclaggio di denaro, furto di identità. Quindi l’account bancario non era il suo, quindi il discorso è che lasciamo dei bonifici collegati ad altre persone in maniera indelebile collegate al nostro conto bancario, quindi alla nostra identità e questa cosa, che andando avanti nel tempo, facendo molti scambi con molte persone, aumenta il rischio col tempo. Questa cosa a me personalmente non piace, ma comunque è una opzione da valutare, perché per ogni opzione, quando si acquista privacy, si ha un rischio da dover accettare. Il metodo è lento perché dobbiamo aspettare i vari tempi dei bonifici, spesso si utilizzano anche i pagamenti con Revolut, quindi Transferwise che sono un po più istantanei, ma comunque anche un’altro lato negativo è che la controparte vede da quel movimento bancario il nostro nome e cognome, quindi possiamo essere profilati, quindi non sappiamo la terza parte con cui andiamo a interagire chi sia. Questo qui riguarda il mercato di bonifici e pagamenti fintech tramite escrow. 

Poi ci sono dei servizi più particolari, meno noti, e cosa consentono di fare? Di acquistare per terzi, tipo su Amazon io compro un oggetto, io invio una persona, questa persona mi manda i Bitcoin. Ci sono due servizi che fanno questo Bitoff e Purse.io. Con questi si può utilizzare la nostra carta di credito e abbiamo una condizione asimmetrica per cui se vogliamo vendere Bitcoin, per acquistare un prodotto, in questo caso non riceveremo soldi, ma acquisteremo un prodotto, avremo delle commissioni a nostro favore che variano dal 5% al 15%, quindi andremo a pagare il prodotto di meno. L’unica problematica è che questi servizi supportano Amazon USA Amazon UK e Amazon tedesco purtroppo non c’è Amazon Italia, quindi dobbiamo farci spedire i prodotti da questi marketplace esteri. C’è un’ottima privacy perché non si tocca moneta Fiat, tu ricevi direttamente un prodotto a casa o spedisci un prodotto a casa di qualcun altro e ricevi dei Bitcoin, quindi non viene salvato da nessuna parte che hai fatto questa transazione finanziaria, garantiscono un’ottima privacy. C’è il contro che ovviamente se tu vuoi invece acquistare Bitcoin devi far comprare alle persone oggetti scontati e quindi li pagherai da 5 a 15%, quindi se vuoi acquistare in Bitcoin, ad esempio spedisci un telefono a una persona che lo ha messo nella sua Wishlist in Germania, quindi tu compi con la tua carta, lui riceverà il telefono in Germania quando tutto è andato a buon fine riceverai i tuoi Bitcoin. Quindi il metodo è lento perché sicuramente bisogna aspettare che arrivi la merce per sbloccare i fondi. Però questa è un’alternativa interessante. 

Poi uno dei metodi, sicuramente con più livello di privacy è quello di comprare Bitcoin in contanti, perchè cash is the king. Le commissioni possono variare dal 0% al 10%, si trova la possibilità di scambiare a tassi di mercato senza nessuna applicazione da entrambe le parti o anche a proprio favore, dipende se si è la parte forte. Se andiamo su venditori professionali sicuramente applicheranno una percentuale che può essere il 5, 6, 7% di mercato. Se invece andiamo persone come noi, che però hanno la necessità opposta, possiamo trovare anche un accordo al 0%. Quali sono i contro? Allora quello più grande è sicuramente di incontrare le persone losche. Però se comunque si frequentano ambienti un po’ più ristretti e familiari, questo pericolo viene ridotto. Quindi una delle difficoltà è capire un po’ dove cominciare. Ci sono dei gruppi su Telegram, quindi se volete maggiori informazioni scrivete in Chat Telegram che ve li inoltro, dove le persone pubblicano le quantità che vogliono comprare e vendere in base a dove sono, quindi Roma Milano, Napoli e così via. le località dove sono disponibili a comprare o vendere. Ci sono questi gruppi che pubblicano gli annunci in questi canali Telegram e ovviamente aiutano a incontrare la domanda e l’offerta. Inoltre stanno nascendo sul territorio i Satoshi Spritz, sono dei Meetup bottom up, cioè dal basso verso l’alto, dove le persone appassionate di Bitcoin si riuniscono davanti a uno spritz, si organizzano in diverse città, Torino, Milano, Roma e ne stanno nascendo tantissimi su tutto il territorio italiano. Questo è anche una buona occasione per conoscere persone. Quindi dopo che si sono conosciute persone, si ha acquistato una buona confidenza, si possono anche comprare e vendere Bitcoin tra amici. Questo è sicuramente un ottimo metodo. Ci sono i meetup, eventi un po’ più grandi dove è possibile organizzarsi con persone per comprare e vendere Bitcoin e infine anche Bisq e Hodl Hodl hanno una sezione in contanti, ma poco frequentata, quindi troverete poche offerte e con difficoltà. Però comunque potete trovarci. Sicuramente a livello della privacy questo è lo strumento migliore per l’acquisto. In caso di una grossa vendita il contro è che comunque con i contanti non ci puoi comprare tutto no? Quindi se vuoi fare cash out di 50.000 € non puoi magari comprarci una macchina in contanti, perché poi ti vengono a chiedere da dove vengono quei soldi? Quindi questo vale in Italia con i contanti non ci può comprare tutto e quindi questo qui è un contro di questa metodologia di compravendita. Ok, ci siamo e abbiamo detto quasi tutto. 

Vorrei menzionare, infine, le gift card, sono uno strumento per vendere Bitcoin e comprare dei beni senza essere tracciati. I pro ovviamente sono che non richiedono nessun invio di documenti e dati biometrici. In più possiamo acquistare a volte con uno sconto fino a un 5%, quindi abbiamo un cashback che arriva fino al 5%. Un’ottima privacy, perché noi paghiamo i Bitcoin otteniamo questa gift card e andiamo al brand direttamente. Quali sono i contro? Ci abbiamo una scelta limitata che solitamente sono grandi brand tipo Esselunga, Conad, Coop, tutte le marche di distributori di benzina, Amazon, sono grossi brand che ovviamente offrono una grande scelta. Si possono anche comprare i voli tipo con Volagratis e così via, Last Minute, ci sono le gift card, quindi è possibile prenotare hotel e voli. Però ovviamente siamo limitati a questi grandi brand, è possibile solo venderli, ovviamente, quindi non possiamo acquistare con queste modalità. A volte dipende dal brand, la procedura di attivazione può essere noiosa. Non mi è mai capitato che chiedano l’anagrafica, però a volte magari devi andarti allo sportello informazioni per farti attivare la card, insomma, e non è sempre simpatico. Ovviamente questi servizi potrebbero loggare l’IP, quindi anche qui è meglio creare un account quanto più anonimo e magari accedere da Tor o da VPN. Di questi servizi il mio preferito è BitRefill che ho usato personalmente, devo dire la qualità del servizio eccellente, ne ho messi altri che non ho mai usato, però che comunque per onore di cronaca sono Coin Gate e Crypto Refills e Gift off, cercandoli su Internet li troverete. 

Questa è stata l’edizione di oggi di Bitcoin Detox, una guida pratica per chi volesse acquistare i Bitcoin o vendere Bitcoin in modo più anonimo. Non vuole essere esaustiva, ma semplicemente ha voluto dare una panoramica. Quindi vi ringrazio a tutti per l’ascolto e vi auguro una buona giornata.