Bitcoin a 19k fa paura? Non hai miner, registrato un nuovo ATH nella difficulties

La difficoltà di Bitcoin raggiunge un nuovo massimo storico. Segno che i miner sono aumentati.

– Nel protocollo di Bitcoin esiste un aggiustamento del parametro di difficoltà per i miner.

– il coefficiente di difficoltà serve a tenere la rete sicura. E ad evitare che all’aumentare della potenza di calcolo non diminuisca il tempo necessario a chiudere un blocco.

– Ogni volta che la rete dei miner cresce, e quindi che nuovi liberi si aggiungono, aumentando la potenza di calcolo globale. Il protocollo aumenta il coefficiente di difficoltà per mantenere la rete sicura.

– La difficoltà viene modificata dal protocollo ogni 2.016 blocchi. Questo periodo è noto nel protocollo come epoch e dura più o meno due settimane.

In questa modo, il protocollo di Bitcoin sono tutela e preserva la sua sicurezza. Il fatto che questa sia una regola scritta nel protocollo stesso impedisce la possibilità di attacchi all’aumentare della potenza di calcolo.

La settimana scorsa è stato l’hashrate di Bitcoin ad aumentare. Raggiungendo i 258 exahashes al secondo. Ed è proprio per questo che l’aumento della difficoltà sia avvenuto. In quanto l’hashrate indica la quantità di miner e quindi di potenza di calcolo della rete.

Anche se i prezzi, per via dell’attuale scenario macro economico, non stanno salendo. La difficoltà e l’hashrate continuano la salita dai minimi di agosto.

Quindi è stato il 10 ottobre 2022 che la difficoltà ha raggiunto un nuovo ATH quindi un nuovo massimo.

Tutto sommati questo significa chiaramente che i miner di Bitcoin sono in profitto, nonostante i ribassi del prezzo.

Sicuramente la competizione tra i miner porterà a qualche sconfitta. Non tutti si aspettavano un bear market così immediato. e qualcuno potrebbe aver sviluppato investito troppo in macchinari. Ma la competizione soprattutto sulle fonti di energia che spinge i miner a trovare fonti energetiche per limitare sprechi e ottimizzare è sicuramente produttiva. E presto potrebbe portare Bitcoin ad essere una rete completamente a zero emissioni.

Ci sono già diversi esempi di questo. Come un magazzino che in Olanda che ha deciso di usare l’energia fotovoltaica in eccesso per riscaldare il luogo tramite i miner di Bitcoin. Evitando di sprecare energia elettrica. Che per via delle reti poco efficenti se in eccesso non si può vendere, ed evitando anche di usare il gas per riscaldare che oltre al fatto che il suo prezzo è salito molto è anche molto inquinante.