Bitcoin Detox 10: Maurizio Acco: Bitcoin, guida al corretto uso

Ospite di questa puntata Maurizio Acco fondatore di Arezzo Bitcoin, divulgatore ed imprenditore. Andremo ad analizzare un argomento che non smette di far parlare.

 

___

Mattia

Benvenuti a tutti, Salve. Noi siamo I ragazzi del Bitcoin Detox podcast, un podcast che nasce per divulgare ciò che ancora non si conosce delle cripto, in particolare di Bitcoin. Il Bitcoin Detox Podcast è un podcast che, grazie al sostegno di Gambaru, una società di sviluppo software sempre in ambito cripto, divulga anche grazie a degli ospiti come in questo caso Maurizio Acco Benvenuto Maurizio.

Maurizio

Grazie Mattia, ciao a tutti. 

Mattia

Maurizio è un imprenditore Bitcoin classe 67, fondatore di Arezzo Bitcoin. Arezzo Bitcoin è un’azienda che si occupa di fare divulgazione e consulenza. Sul sito dell’azienda, nella sezione Chi siamo  è possibile leggere una breve biografia di te dove dici che hai un brevetto depositato per un sistema di sicurezza per le abitazioni, non neghi che sia il lavoro che i guadagni derivanti da esso ti soddisfacevano, ma comunque c’è qualcosa che non funzionava benissimo, se non sbaglio. 

Maurizio

Si, esatto un po’ il sistema di contorno del fare l’artigiano perché fondamentalmente ero un artigiano.

Mattia

Quindi una situazione che insomma, come tutti conosciamo in Italia, gli artigiani non sono proprio la classe di lavoratori più agiata di tutti. Ecco.

Maurizio

No, no, no, purtroppo purtroppo no.

Mattia

E invece di studi sei laureato, diplomato, dimmi un po’.

Maurizio

Diplomato tantissimi anni fa e poi in un indirizzo che è tutt’altro che tecnico, ho fatto l’Istituto magistrale quindi non ha nulla a che vedere poi col percorso di vita che ho fatto. 

Mattia

Quindi, comunque già da subito possiamo vedere che c’è stato qualcosa che ha scosso. In ogni caso sia quello degli studi che poi è stato quello lavorativo, che non per forza devono coincidere, ovviamente, hanno portato un cambiamento. Però però ci arriviamo tra un attimo ci arriviamo tra un secondino. Prima ti volevo chiedere un po’ di domandine generali su Bitcoin, perché ultimamente Bitcoin da qualche anno è molto chiacchierato, ci sono tanti temi che girano attorno ad esso, e uno di questi che ultimamente ci sta parecchio sul nel nostro Feed, per così dire, il Feed delle News, ed è quello dell’impronta, di consumi energetici che Bitcoin ha sul mondo, che comunque, come tutti noi sappiamo, per alcuni Bitcoin è un servizio essenziale. Oramai son passati tanti anni e molti lo sfruttano anche per fare business. Ci sono aziende che investono, è un servizio che se si spegne è un grande problema. Quindi un servizio essenziale che sfrutta molta corrente. Questo sfruttamento di corrente ha creato due correnti di pensiero, c’è chi dice, essendo un servizio essenziale ed essendo un qualcosa che comunque funziona, il gioco vale la candela. Quindi l’investimento di corrente è un investimento che ci sta, può andar bene. Però, allo stesso tempo ci sono persone che dicono è vero, l’investimento di corrente è giusto farlo, però non in questo quantitativo. Ovvero Bitcoin sfrutta un algoritmo importante che è un algoritmo cosiddetto proof of work, ovvero che chi più potenza di calcolo ha, ha il potere di decidere su quali sono le transazioni da validare e quindi ricevere un guadagno economico. Quindi più corrente o più potenza ho, più soldi guadagno per farla breve. Questo, secondo alcuni non è un ottimo sistema, secondo alcuni un sistema un po’ più capabile, per così dire quello POS, quindi proof of stake. Però c’ha anche il Proof of Stake i suoi problemi. Senza andare troppo nello specifico dei problemi del della proof of stake, ti dico: qual è il tuo orientamento? Sei più per il gioco vale la candela oppure per il gioco vale la candela ma cambiamo la candela? 

Maurizio

No, no, il gioco vale la candela. È chiaro che il mining viene portato avanti da dei computer, e indubbiamente un computer consuma elettricità. Ma sposterei un attimino il problema, anche perché il miner fa impresa, quindi sia la macchina che usa sia la corrente che consuma, per il miner è un costo, quindi non ci dimentichiamo che per un’impresa i costi sono la prima cosa da abbattere, quindi questi miner sono concentrati in zone dove solitamente l’energia costa poco. Ma non per bontà dei governi, di chi lo produce, perché l’energia che è molta, quasi completamente non sarebbe usata, quindi andrebbe tra virgolette persa, e anzi rende anche un servizio a livello tecnico molto importante per la rete, perché riesce a stabilizzare i momenti di produzione di richiesta con quelli di meno produzione e di meno richiesta. Quindi assume anche questo ruolo molto importante. E sposterei però, come dicevo prima un po’ l’attenzione sul fatto che non è il computer che usa corrente o che genera C02. Semmai è come viene prodotta questa corrente che genera C02. Poi l’utilizzo come dicevi te, se è lecito, se è buono, se ci offre sicurezza, se ci dà garanzie ben venga assolutamente ben venga. Quindi la rete e la potenza di calcolo della rete serve proprio a questo. A garantire quello che è la sicurezza della blockchain Bitcoin. Quindi si Proof of work a vita per me.

Mattia

È giusto, è giusto, noi rispettiamo le opinioni di ognuno, senza andare in merito, se è giusto o sbagliato, insomma. Però ci piace comunque dire che siamo anche noi un po dalla parte del Proof of Work, perché siamo Bitcoiner non non per altro, insomma, quindi dobbiamo fare anche attenzione a non cadere in quei luoghi comuni, cioè non farci trascinare da delle correnti di pensiero, perché comunque la fuori ci sono delle tecnologie molto valide e che magari in un futuro potrebbero cambiare come noi vediamo il consumo di corrente appunto, come dicevi anche tu.

Maurizio

Se posso, un dato, Mattia, già nell’ultimo anno, il 46% dell’energia usata dalla blockchain Bitcoin viene da fonti rinnovabili e la tecnologia, come dicevi te, sta facendo passi avanti da gigante, stanno uscendo delle macchine con tre volte la potenza hashrate rispetto alle più potenti che c’erano in giro fino adesso, consumando la metà. Quindi c’è molta attenzione anche da chi effettivamente partecipa in prima persona a questa tecnologia e vanno verso il risparmio il più possibile, insomma, per quello che che gli è concesso con queste tecnologie.

Mattia

Certo, quello che hanno, insomma. Allora, passando un po’ a un discorso un po come dire, leggero, più tranquillo, ognuno vive la propria finanza personale, quindi i propri soldi in proprio modo, non c’è un modo specifico. Alcuni adottano la finanza tradizionale, altri come noi, si avvicinano alle criptovalute, soprattutto a Bitcoin. E qui ti chiedo, tu come vivi Bitcoin? Cioè sotto quell’aspetto della vita di tutti i giorni, vivi Bitcoin?

Maurizio

E qui ora devo dare una risposta che probabilmente non starà simpatica a tutti, però io vivo a 360 ° ormai da diversi anni e personalmente non ho più conti correnti. Sono passato al Bitcoin, uso il Bitcoin anche per le spese di tutti i giorni. Vado a questo punto perché tanto la domanda viene spontanea, non essendoci ancora molti luoghi che accettano direttamente il Bitcoin, devo convertirli in euro. Però a questo punto sono io che uso l’euro, quindi che uso la finanza tradizionale e non viceversa come invece mi è successo, mi è capitato per una vita, quindi è un bel cambio anche questo che ci si arriva passo passo. Eh sì, praticamente diventiamo noi la nostra banca, con tutti oneri e onori del caso.

Mattia

Certo, perché comunque ha un punto importante in cui noi come consumer come utenti finali possiamo fare ciò che vogliamo, cioè OK, io decido di non voler più usufruire del sistema economico e finanziario tradizionale, uso Bitcoin. Penso che per fortuna nessuno me lo possa vietare, perlomeno in Italia 

Maurizio

Proprio per questo.

Mattia

Esatto, questo è un bello scopo, e soltanto, che ci limitiamo a noi stessi, non abbiamo un’interazione perché ancora poche realtà, ma non intendo grandi realtà, intendo le piccole realtà. Chi è in una situazione come gli artigiani, ad esempio, come chi ha dei piccoli business, ha in mano la possibilità di fare la differenza. Non solo per se stessi, per liberare, per arricchire se stessi di libertà, ma anche per arricchire altri di libertà. Perché se io accetto, io piccolo commerciante, accetto pagamenti in Bitcoin, decido che anche un’altra persona può usare Bitcoin inconsapevolmente perché gliene do l’opportunità, se lui vorrà, e quindi se Bitcoin è libertà, perché per i vari motivi che abbiamo già detto di anonimato, decentralizzazione e non censurabilità eccola lì che tutto il sistema cambia, però se non si parte dal piccolo non si può cambiare il grande, no?

Maurizio

Ma sta avvenendo, molto lentamente, son più bravi i grandi attori del mercato piuttosto che piccoli, come sottolineavi, però piano piano ci stiamo arrivando.

Mattia

Piano piano, ci stiamo arrivando. Comunque, mi sembra di capire che tutte e due abbiamo un’idea abbastanza sicura di Bitcoin, non pensiamo che Bitcoin sia uno scam, non pensiamo che Bitcoin sia una truffa. Insomma, mi sembra abbastanza ovvio. Questo pensiero che Bitcoin tra virgolette sicuro, è arrivato subito, lo hai capito dopo?

Maurizio

No, no, no. Lo l’ho capito dopo, l’ho capito strada facendo. Chiaramente è un bel cambio di paradigma perché siamo abituati a tutt’altro e come tutte le novità, crea uno scudo automatico con i nostri pensieri di fronte a questa cosa così stravolgente che va presa a piccole dosi, poi dopo crea dipendenza. Però all’inizio consiglio sempre di prenderla a piccole dosi. Però studiarla, leggerla, viverla, entrare proprio nella filosofia del Bitcoin ti fa capire che effettivamente Satoshi o chi per lui aveva ragione quando diceva che ci stava regalando un nuovo sistema economico, questo sì. E per persone che come me hanno una certa età, ci vuole un pochino di tempo, però piano piano, insomma, siamo qui apposta per cercare di dare una mano a tutti, anche perché alla fine Bitcoin è condivisione e non dimentichiamo che ce ne sono un numero limitato di pezzi. Più viene condiviso e più questa piccola parte di monete che ci sono rimaste acquisteranno valore, ma questa è una legge di mercato, quindi non è che io devo accumulare per essere ricco, devo condividerlo che anche questo è un bel cambio di di atteggiamento nei confronti della vita sociale, se così si può dire.

Mattia

Certo, certo, concordo a pieno sulla vita sociale, insomma, si ha un po’ l’obiettivo di tutti. Quindi diciamo che con questa risposta e anche con le risposte che mi hai dato prima, possiamo capire che Bitcoin viene usato per varie ragioni, da varie persone, però in particolare tu hai anche se non sbaglio, correggimi ovviamente, questa piccola nozione di libertà, senti la necessità di non essere vincolato a un sistema che decide lui come tu devi muoverti, giusto?

Maurizio

Si si. E anche questo l’ho scoperto strada facendo, di pari passo con la conoscenza di Bitcoin. Prima non me ne rendevo conto, perché chiaramente non avendo alternative, si è quasi costretti ad accettare a testa bassa quello che è. Con un’alternativa così si capisce quanto è importante e quanto valore ha la nostra privacy, quanto valore possa avere il come dicevamo prima, il diventare la banca di noi stessi, rigestire i nostri soldini, ritrovarne veramente in possesso. Richiedono sforzi, un minimo di sforzo lo richiedono e poi magari ne parliamo dopo, per quanto riguarda la sicurezza, Wallet Exchange eccetera, è bello perché a tutti ci capita di fare un viaggio, magari all’estero, anche se in Europa senza necessariamente andare dall’altra parte del mondo. Il sapere che hai con te tutte le tue proprietà economiche e cosa c’è di più bello?

Mattia

È una bella ricchezza in se stesso avere il pieno controllo del proprio soldi, del proprio benessere, se vogliamo dirlo un po’ parafrasandolo.

Maurizio

Sì, sì, sì. Il pieno controllo, perché poi non voglio dire che, per carità, le banche siano destinate a fallire, assolutamente no. Ma anche tra quelle tra quelle situazioni ce ne sono state alcune, dov’è successo. E se noi abbiamo i nostri soldini li, chiaramente, poi dobbiamo attivarci in qualche modo, non saprei neanche quale, per recuperarli, così non corro col rischio ce l’ho tutti con me e quindi sono io responsabile di quello che ho.

Mattia

Certo, sia se li perdo, ovviamente, che se il guadagno di più, insomma.

Maurizio

Esatto.

Mattia

Quindi qua un po’ mi volevo collegare a quella che è la tua attività, diciamo ora, attualmente, perlomeno nella community. Quindi hai un’azienda come dicevamo prima, che fa consulenza, che fa divulgazione, sempre in ambito Bitcoin, chiamata Bitcoin Arezzo. Quando nasce, perché nasce?

Maurizio

Nasce due anni fa e nasce con l’intento di voler dare una mano agli altri, a capire cosa effettivamente è questa nuova tecnologia. Perché troppo spesso si leggono e si sentono inesattezze che non fanno altro che rallentare quella che poi è l’adozione di massa fondamentalmente, perché non avendo informazioni corrette, tipo quello dell’impronta energetica, chiaramente il primo pensiero che ci viene è Bitcoin inquina, quindi, ecco, non è esattamente così. Quindi le informazioni vanno date per quello che sono e quindi nasce principalmente con quello intento lì. Poi comunque sia, dietro la tecnologia si possono sviluppare tantissime situazioni, quindi è un contributo alle aziende per qualche prodotto tipo la notarizzazione tipo tokenizzazione di qualche progetto. E c’è poi anche l’aspetto economico, quindi nel senso, come li gestisco? Quindi devo imparare ad usare Exchange Wallet, metterli in sicurezza e tutta quella quella filiera lì. C’è l’aspetto poi legale e fiscale, perché coniugare i due mondi non è facile, assolutamente non è facile, anche perché nel mondo tradizionale in Italia in particolare, ancora non ci hanno detto che cos’è Bitcoin. 

Mattia

Infatti, a differenza del resto d’Europa.

Maurizio

Che cos’e, in quale casella lo metto? E in base alla casella poi che decide il governo che debba andare, di conseguenza ci sono una serie di norme da attuare. Quindi però non sapendo quale casella a scegliere è un po confuso, quindi anche le aziende che vogliono entrare in questo mondo e sfruttare questa tecnologia devono essere aiutate nel scegliere il percorso migliore che poi il fatto che non ci siano delle norme esatte, precise di riferimento, quello che limita un po’ anche il piccolo commerciante o artigiano ad accettarlo perché la domanda poi che si fanno è, ma poi come faccio con la dichiarazione dei redditi? 

Mattia

Certo, ci pago le tasse?

Maurizio

I commercialisti stessi hanno difficoltà poi ad aiutarli in questo ambito, quindi, c’è tanto lavoro da fare, tanto, tanto, tanto.

Mattia

Ok e quindi se ti chiedessi un po’ quali sono le tue vedute a lungo termine, ovviamente su Arezzo Bitcoin, mi sapresti fare una visione generale di come vedi il futuro?

Maurizio

Il futuro per Arezzo Bitcoin o per Bitcoin?

Mattia

Esatto per Arezzo Bitcoin.

Maurizio

Insomma, avendolo creato un po’ come fosse un figlio, quindi spero che cresca bene, nei tempi dovuti, nei modi dovuti, però che cresca, insomma che diventi sempre più importante e che diventi un centro bene accettato e gradito per il servizio che offre.

Mattia

Quindi dimmi se sbaglio, ti piacerebbe anche che Arezzo Bitcoin diventasse un po’ una piazza di dialogo in cui le aziende, i piccoli commercianti o anche le semplici persone che magari vogliono solo capire meglio questo Bitcoin, insomma, abbiamo una persona fisica con cui parlare, un intermediario buono, cioè che aiuta, insomma divulga giusto?

Maurizio

Certo, è nato proprio con quell’intento e il fatto, come dicevo prima, di divulgare il Bitcoin crea già di per sé una ricchezza per tutti e quindi è vero che noi abbiamo bisogno comunque tutti di guadagnare per poter far la spesa a fine mese, pagare le bollette, però anche su questo Bitcoin si distingue. Io non ho bisogno di farmi pagare dalla persona che mi viene a chiedere informazioni e stiamo insieme un’oretta, perché se mi adotta Bitcoin abbiamo già una persona in più nella Community. 

Mattia

Certo, è un guadagno indiretto ma c’è un guadagno.

Maurizio

C’è un guadagno indiretto e anche qui non siamo abituati perché nel mondo o fuori Bitcoin, nel mondo in cui siamo cresciuti, se troviamo qualcosa di valido, qualcosa che ci può dare un benessere, tendenzialmente tendiamo ad accaparrarcene, ma non diciamo nulla a nessuno. Quindi anche questo è un cambio, qui non ha senso che io mi accaparri Bitcoin senza dirlo agli altri, perché se sono l’unico ad avere 21 milioni di Bitcoin, sì ho 21 milioni di Bitcoin, ma se ce li ho tutti io il valore dov’è?

Mattia

Non c’è insomma.

Maurizio

Sparisce da solo.

Mattia

Esatto, implode. Comunque qui c’è un bel punto di riflessione in cui ti chiedo, sicuramente con la tua esperienza avrai parlato con chissà quante persone, di chissà quale luogo, diciamo così,  luogo di business, che siano, come dicevo prima, commercianti, privati, PMI. Sicuramente qualcuno ahimè è cascato in qualche truffa scam Ponzi che ogni giorno se ne sentono veramente 2000. Quello che ti volevo chiedere è: ce ne sono alcune più frequenti rispetto ad altre?

Maurizio

Ma allora qui si apre un mondo, cerchiamo di riassumere un po’. Guardavo oggi, per prepararmi un po’ anche a questo nostro incontro e ci sono più di 21.000 criptovalute nel mondo. Abbiamo superato le 21.000. Questo è chiaro che in mezzo a tutto questo marasma di Coin, qualcuna nata non proprio a fin di bene c’è. I dati ci dicono che circa 1% della capitalizzazione di tutte le cripto sono stati rubati, diciamo le cose come stanno.

Mattia

Ok.

Maurizio

Non è tanto perché 1% non è tanto, però corrisponde a circa 10.000 miliardi. Questi 10.000 miliardi corrispondono a migliaia e migliaia di persone. Che comunque si sono avvicinate a questo mondo e in qualche modo sono state truffate. Quindi questo non va assolutamente bene. Ci sono cascato anch’io, Eh?

Mattia

Tutti più o meno almeno una volta.

Maurizio

La mia cicatrice ce l’ho e non vi nascondo che ne sto pagando tuttora le conseguenze e spero insomma che la cosa si risolva velocemente e nel migliore dei modi. Però quando è successo mi sono reso conto anche lì stradafacendo che un po la colpa è stata anche mia, perchè mi sono fidato ciecamente di chi mi ha proposto il business del momento, senza capire perché ancora non ne conoscevo abbastanza di questa materia, senza capire che anche qui Bitcoin ci stravolge, cioè il Bitcoin ci dice che non devo fidarmi di una terza parte della persona che ho davanti.

Mattia

Mai fidarsi in teoria, sempre convalidare.

Maurizio

È un concetto molto importante, però lo si apprende piano piano, quindi uno degli scopi di Arezzo Bitcoin è anche quello di poter dare gli strumenti a chi si vuole avvicinare a questo mondo per cercare di farlo nella maniera più sana e tranquilla possibile. Quindi, un sistema non c’è, non c’è la bacchetta magica, quello che dico io quando mi suonano il campanello e vogliono investire in Bitcoin e dico spendi 20 €, investiti in un libro, investi in te stesso e impara che cos’è, poi riuscirai ad analizzare il progetto che ti viene proposto. Perché è indubbio, è un sistema economico, quindi di conseguenza le opportunità ci sono, cerchiamo di non farci male nell’affrontare in maniera troppo spavalda questo mondo, perché purtroppo ci sono persone lì fuori, che sembra che sia una diminuzione, che però non hanno peli sullo stomaco e ovviamente si approfittano dell’ignoranza nel senso buono, della non conoscenza delle persone. Quindi il sistema qual è? Farsi delle domande, fondamentalmente. Cercare di andare a fondo partendo da quello che è la storia del Bitcoin, Satoshi, ormai quasi 14 anni fa ha pubblicato un white paper dove spiegava che cos’era Bitcoin. Ogni cripto ha il suo white paper, iniziamo a leggerlo, che fidarci del cugino.

Mattia

Giusto, giusto, fidarsi dell’amico X che ci consiglia..

Maurizio

Nero su bianco sicuramente ci aiuta, poi siamo ormai nell’era di Internet e ho sentito una battuta bellissima qualche giorno fa, nell’era di Internet l’ignoranza è una scelta. Ora non posso diventare chirurgo leggendo Wikipedia, sono perfettamente d’accordo. Ma nell’ambito tecnologico e dove vivono le cripto lì, sono in rete, sono nel web, è una tecnologia, quindi posso ritrovare queste informazioni che mi servono a capire effettivamente che tipo di progetto ho tra le mani e se vale la pena di proseguire l’avventura oppure lasciar perdere e guardare  altro insomma.

Mattia

Quindi, sicuramente per concludere un po’ per andare verso la fine, gli strumenti ci sono. Ce ne sono tanti di strumenti per individuare, capire, conoscere, approfondire. Tocca solo trovarli. Sicuramente è necessario un impegno.

Maurizio

Ce li abbiamo a disposizione, Basta aprire Google, scrivere una parola ci trova tutto, dobbiamo noi imparare a leggere le informazioni che troviamo. Questo sì.

Mattia

Esatto, era qui l’impegno che citavo prima, non basta il semplice andare su Google. Ma è importante anche saper trovare le giuste fonti, saper convalidare le fonti e mai ascoltare e fidarsi ciecamente di qualcun altro che ci dice questo è giusto, non ti preoccupare, no, io mi preoccupo invece.

Maurizio

Ecco, con questo però spezziamo una lancia anche per i progetti, quelli buoni, quelli sani. Parlavamo dell’1%, quindi sono pochi, però purtroppo quei pochi fanno tante vittime. 

Mattia

Esatto.

Maurizio

Ci sono tanti altri progetti buoni e dobbiamo solo imparare a capire qual è quello buono e qual è quello da lasciar perdere, fondamentalmente.

Mattia

Volevo concludere con una domanda, che è l’ultima domanda che ti faccio ed è: sapresti dirmi qual è il metodo migliore per poter tenere i miei Bitcoin al sicuro?

Maurizio

Anche lì incomincia ad esserci un metodo. Ci sono i Wallet, ci sono gli Exchange, ci sono Wallet online, Wallet offline, quindi anche qui come vedi si parte un attimino dalla conoscenza, dal capire le mie esigenze perché a differenza di un prodotto bancario, qualunque esso sia, io nei confronti di un prodotto bancario mi devo adattare. Nel mondo Bitcoin mi posso costruire il prodotto su misura in base alle mie esigenze, quindi non sono io che mi devo adattare, ma la tecnologia che si adatta e mi da una mano. Quindi devo individuare quali sono le mie esigenze. Poi tenerli al sicuro vuol dire fare molta attenzione ai dispositivi che si usano, come si usano, le password. Gattino123 per tutti i siti che abbiamo non vanno bene, quindi ci vuole attenzione nel scegliere anche la password, i Wallet ci danno la possibilità di salvare delle parole, e dove anche se io dovessi perdere il dispositivo o per qualsiasi altro motivo, da dove lo usavo, non riesco più ad entrare, ho la mia password, le mie proprio seed per ripiantare il mio nuovo Wallet, il mio nuovo Exchange. Quindi recuperare i miei fondi. Sono tutte piccole accortezze che che vanno messe in campo. Qui ci si spaventa perché sembra chissà quali operazioni vadano fatte. Ma fondamentalmente se sappiamo usare Facebook, TikTok, Instagram con tutti i video, le faccine e quant’altro, sicuramente riusciamo a tenere in sicurezza i nostri soldini anche su un Wallet, quello sì.

Mattia

Sì, concordo appieno.

Maurizio

E’ più difficile spiegarlo che a farlo.

Mattia

Esatto, una di quelle cose che sono delle piccole accortezze, magari. Bisogna essere attenti ad avere della buona educazione anche su Internet, non solo nel comportarsi con gli altri su Internet, ma anche nel sapersi difendere e saper comunque navigare in sicurezza perché non dimentichiamoci che tutti noi su Internet siamo in un mare, quindi quello che c’e la fuori potrebbe ucciderci come farci trovare…

Maurizio

E cercano solo di pescare i nostri dati.

Mattia

Esatto, quindi, Bitcoin ci dà l’opportunità di nascondere quello, non vorrei usare il termine nascondere, ma vorrei dire riappropriarci di una delle cose più importanti nella vita, cioè ovvero l’anonimato, nel senso la libertà di potermi muovere come voglio, senza che qualcuno debba per forza dirmi no, perché? oppure se lo vuoi fare lo dovrei fare una determinata maniera.

Maurizio

Permettimi solo un mio pensiero, più che anonimato, mi piace dire privacy. Perché comunque sia quando vado ad aprire un Wallet, un Exchange, i miei documenti li devo dare. Poi rimangono lì perché sono strutturati per rimanere lì e le transazioni non portano il mio nome. Quindi è lì che vado a difendere la mia privacy. E’ chiaro se poi combino qualche guaio le autorità sono in grado di risalire alla persona che ha fatto quella transazione, però in linea di massima non andiamo ad aumentare il business dei dati. Non dimentichiamoci che nel nuovo millennio, il vero business sono i dati personali e le abitudini delle persone in rete. Non sono più il gas, il petrolio e via discorrendo. Quindi vivere in Bitcoin, vivere in cripto vuol dire riappropriarsi anche lì della nostra privacy.

Mattia

Fondamentale ragazzi, la privacy ci può salvare. Allora io ti ringrazio Maurizio, grazie di essere passato e invito nuovamente tutti coloro che ci stanno ascoltando ad andare sul sito di Arezzo Bitcoin per sapere più informazioni e conoscere meglio le loro attività. Vi invito anche ad unirvi alla nostra Chat Telegram, potete trovare il link qui in sovraimpressione. Io vi saluto e ci vediamo la prossima settimana con una nuova puntata del Bitcoin Detox.

Maurizio

Io ringrazio Mattia, ringrazio Gambaru Tech per l’occasione che mi ha dato e vi aspetto anche di persona, non solo online.

Mattia

Ciao a tutti.

Maurizio

Ciao.