Bitcoin Detox 6: La storia di Bitcoin ep.1: dalle origini fino al 2011.

Speaker: Mat Martedì 30 agosto 2022 ore 18:00

Bitcoin è veramente la prima criptovaluta della storia? chi sono gli attori e le dinamiche che hanno portato Bitcoin e la sua community così tanto sotto i riflettori?

Queste sono solo alcune delle domande a cui cercheremo di dare una risposta nella nuova puntata della serie dedicata interamente alla storia di Bitcoin.

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Mat

Benvenuti a tutti in questa 6.ª puntata del Bitcoin Detox podcast e primo episodio dedicato interamente alla storia di Bitcoin. Io sono Matt e oggi vi parlerò di chi sono i principali personaggi, le principali società e soprattutto i fatti che hanno caratterizzato e che tuttora ricordiamo sulla storia di Bitcoin. Vi ricordo che questa è una serie, una miniserie all’interno del podcast per rimanere aggiornati. Guardate vecchie puntate e scoprire i contenuti che offriamo anche fuori dal nostro podcast, vi invito a seguirci sui nostri social, che sono Facebook, Twitter e entrare all’interno della chat Telegram che potrete trovare nella descrizione per rimanere sempre aggiornati e scoprire quella che è la community dietro il Bitcoin Detox podcast. Ma detto ciò, iniziamo subito. I punti salienti che andremo a scoprire in questa nuova puntata del Bitcoin Detox podcast dedicato interamente alla storia di Bitcoin saranno le criptovalute prima di Bitcoin, quindi, se ce ne sono state, di che tipologia erano. Subito dopo andremo a vedere il primo anno di Bitcoin, il 2009, la partenza, quando è stato generato il primo blocco, il cosiddetto Genesis Block. Subito dopo potremo andare ad analizzare il primo anno in cui il Bitcoin è cresciuto, ha creato la sua prima micro community e, assieme alla community, anche i suoi primi problemi. Invece l’ultimo punto della lista sarà il Bitcoin, il grande pubblico, il 2019. Tanti punti di cui discutere, ma per la prima puntata del Bitcoin Detox questo va più che bene.

Allora iniziamo subito dicendo qual è stata la prima criptovaluta prima di Bitcoin, una delle prime, perché ovviamente ci sono stati anche altri esperimenti, ma non si è mai arrivato all’atto pratico. Comunque la prima criptovaluta è eCash, criptovaluta nata per agevolare le microtransazioni e criptovaluta tra virgolette perché era più un sistema di pagamento, più o meno simile a quello che per noi è PayPal. Però era appunto elettronico e non usava un vero e proprio dollaro, ma usava questa valuta che sarebbe dovuta essere peggata al dollaro e quindi aveva lo stesso valore del dollaro. La società che ha dato origine a eCash è DigiCash, il cui obiettivo era quello di creare un sistema di pagamento per micro-transazioni efficiente, poiché all’epoca – tra il 1995 e il 98 – avere la possibilità di fare micro transazioni elettroniche che non siano in contanti è un po difficile. Quindi qual’era la problematica di eCash? Che non era distribuita. ECash si affidava a delle banche, le banche erano d’accordo con DigiCash per emettere una specie di quelli che ora noi chiamiamo token rappresentativi, e quindi comunque c’era sempre una banca di mezzo. Senza una banca che certificasse questi token, ai tempi soprattutto, era impossibile pensare a una valuta elettronica distribuita senza un intermediario.  La seconda criptovaluta che possiamo analizzare è  B-Money. Il primo progetto che è molto simile a Bitcoin da cui Bitcoin prende molto spunto, è appunto B-Money, un progetto pubblico il cui obiettivo è quello, a differenza di eCash, creare un network distribuito, decentralizzato dove i partecipanti hanno la possibilità di guadagnare questi B-Money, offrendo la propria potenza di calcolo dei propri dispositivi elettronici. E questo era il metodo, non esisteva ancora una vera e propria Proof of Work come quella che troviamo in Bitcoin. Il problema fondamentale di questa criptovaluta, a differenza di eCash, è che non è mai stata implementata. Attualmente B-Money è solo un paper di ricerca, non sono stati fatti, tra l’altro, ulteriori aggiornamenti nel tempo, portando dal 1998 ad ora, a parte Bitcoin. Bitcoin però non ha un vero e proprio miglioramento di B-Money è proprio una cosa a parte questo, tengo a precisarlo.

Allora andiamo a vedere quello che è il primo anno di Bitcoin. Bitcoin il primo anno non è che abbia avuto o fatto molto scalpore ovviamente, essendo una tecnologia di Internet in cui non c’era un’azienda che la spingesse o comunque delle persone influenti che la spingessero verso i mass media e la mass adoption. È stata un po’ più difficile per lui. Diciamo che le prime tracce di Bitcoin le possiamo trovare nel 2008, con la creazione all’inizio dell’anno del dominio, quindi la registrazione del dominio bitcoin.org. Questo dominio poi non è stato più toccato, quindi il sito internet non è stato pubblicato subito, viene pubblicato dopo qualche mese, però intanto il registro, il dominio è stato registrato ed è presente. La seconda grande e secondo me più importante cosa che ha dato alla genesi, alla community di Bitcoin è appunto il link per la prima volta in una mailing list di crittografi e Cypherpunk, persone appassionate di anonimato, finanza, economia, informatica, computer science soprattutto. Si sono trovati tutti sotto questa mailing list dedicata alla crittografia in cui hanno trovato un link a un paper. Il paper era proprio Bitcoin, il primo white paper che conosciamo anche ora scritto da Satoshi, è stato pubblicato e finalmente non erano più delle notizie delle chat, perché fino ad ora Bitcoin era presente solo in delle chat pubbliche chiamate anche IRC, non si aveva un vero e proprio documento con le specifiche del protocollo. Ma nel 2008, verso la fine dell’anno Satoshi pubblica le prime specifiche, il primo paper. Subito dopo, nel 2009 come vi anticipavo anche prima possiamo trovare la prima versione del sito, che all’inizio era un HTML semplice, una pagina bianca con scritte nere che specificava appunto questa Bitcoin e da questo piccolo sito internet nascerà quello che noi adesso conosciamo come ecosistema cripto.

Ma comunque andiamo avanti e oltre alla prima versione del sito possiamo trovare anche la prima release del software Bitcoin core. Il software Bitcon core sarebbe anche detto nodo Bitcoin o in altri modi. Ancora più semplice per specificarlo: il Wallet. Dove il software con cui noi possiamo effettuare transazioni, creare address per interagire con il protocollo. La prima release del software Bitcoin core, ci tengo a specificare che era solo Command Line quindi non c’era un’interfaccia grafica, ma era tutto a linea di comando. Quindi se non si era un programmatore o comunque un tecnico abbastanza bravo nel suo mestiere, era difficile interagire con il protocollo, con il software e soprattutto comprenderlo. Un’altra nota molto importante è che il 3 gennaio 2009, per la prima volta Satoshi avvia il network e genera il primo blocco della chain di Bitcoin. Il 3 gennaio 2009. Sul perché della data di questa genesi ci sono molte speculazioni e, come potete vedere nell’immagine qui sulla sinistra, una di queste è proprio il titolo di un giornale inglese che cita il fatto che la Banca centrale per la seconda volta sia fallita. E quindi Satoshi, magari in un momento di rabbia verso il sistema bancario che non sapeva mantenere la parola data, ha deciso di rilasciare questo software e questa è una piccola speculazione.

Chiudo la parentesi e tornando a noi andiamo a vedere la prima transazione, l’ultimo punto – non per importanza dell’anno 2009, che è stata la prima transazione in Bitcoin del network, quindi della storia della Blockchain che è stata eseguita tra Satoshi Nakamoto, il creatore di Bitcoin o lo pseudonimo con cui il gruppo che ha creato Bitcoin si rappresenta e Hal Finney. Chi è Hal Finney? Anch’esso un programmatore molto bravo, uno dei primi che approccia Bitcoin. È un personaggio molto importante nella storia, perché ha portato quello che adesso noi conosciamo come Proof of Work o anche chiamato in maniera più corretta, reusable Proof of Work.

Andiamo a vedere subito pochissimo più nel dettaglio chi era Hal Finney. Americano, nato a Coalinga in California, il 4 maggio 1956. Programmatore presso la PGP Corp, una società americana che si occupava anch’essa di sviluppo software e sistemi di anonimato. Lui è stato il primo destinatario della prima transazione mai eseguita nella storia di Bitcoin, ma soprattutto, cosa fondamentale, è il creatore dell’attuale meccanismo di consenso di Bitcoin, quindi la Proof of Work di Bitcoin. È stato lui che ha pensato, assieme a Satoshi, alla Proof of Work come sistema per poter validare le transazioni che vengono eseguite sul network Bitcoin e non solo come sistema per poter guadagnare Bitcoin. Quindi finalmente si era riuscito a dare un senso, un valore aggiunto alla potenza di calcolo che le persone immettevano nel network. Come abbiamo visto prima in B-Money, la cui implementazione in teoria, secondo il paper, cita il fatto che la potenza di calcolo era necessaria solo per l’arricchimento delle persone, Satoshi per incentivare anche le persone, per migliorare il network, per delle decisioni che molto probabilmente solo tecnici molto esperti o lui stesso saprà, ha deciso di adottare la Proof of Work anche con quest’altro meccanismo: validazione delle transazioni.

Andiamo a vedere il primo vero anno di Bitcoin in cui raggiunge una prima quantità di persone all’interno della sua community che perlomeno facevano parlare i mass media, più o meno, per vari motivi che adesso andremo a vedere. Quindi. Uno dei primi punti è la prima volta che Bitcoin viene utilizzato per lo scambio di beni fisici. Che significa? In molti conosceranno il famosissimo pizza day di Bitcoin. Diciamo che è una storia molto divertente. Un programmatore, un tecnico di Bitcoin, per così dire, un giorno mette un annuncio sul forum Bitcoin Talk che dice: “per chiunque mi ordini una pizza, io quella pizza la pago 10.000 Bitcoin”. Una pizza vale più o meno nove dollari in America compresa la spedizione. Quindi un altro matto dall’altro lato del mondo appoggia questa decisione e ordina una pizza all’indirizzo di chi offriva questi 10.000 Bitcoin e di conseguenza per la prima volta si è dato un valore economico al Bitcoin. Ed è un punto fondamentale della storia, perché finalmente qualcuno aveva dato un prezzo a un asset che era puramente digitale, che non era un bene fisico, che non era tangibile.

Ma comunque continuando la storia, sempre nel 2010 possiamo trovare il primo e unico exploit all’interno di Bitcoin. Senza andare troppo nel dettaglio, un hacker malevolo aveva trovato il modo di generare Bitcoin tra virgolette generare, perché aveva trovato un piccolo bug nel codice sorgente, poiché il codice sorgente era pubblico – ma tuttora è pubblico. Quindi per chi è molto bravo a programmare o chi è un tecnico molto esperto, leggere il codice di Bitcoin non dovrebbe essere troppo difficile. Ripeto per programmatori e tecnici esperti. E di conseguenza, dopo questo primo exploit in cui questo hacker malevolo era in grado di accreditarsi più Bitcoin di quelli che davvero doveva accreditarsi, si effettua un fork, un aggiornamento del software. Di conseguenza la Blockchain, essendo un sistema basato su una timechain, quindi, la sequenza di blocchi più lunga rappresenta la catena vera, la catena da prendere come punto di riferimento per le transazioni e di conseguenza, dopo l’aggiornamento, molti operatori dei nodi di Bitcoin hanno accettato questo aggiornamento, in cui ad un blocco specifico ci sarebbe stata una cosiddetta biforcazione verso una catena di blocchi diversa da quella originale, per ovviare al problema dell’exploit e mantenere il numero di Bitcoin sempre stabile come scritto da Codice.

Comunque se volete approfondire cos’è una timechain o non avete ben capito questo concetto di Blockchain, vi invito a guardare la prima puntata del Bitcoin Detox in cui facciamo un’introduzione al Bitcoin. Ma comunque, dopo questa piccola parentesi c’è un altro aspetto fondamentale, ovvero Satoshi scompare. Come tutti sappiamo, questo pseudonimo è uno pseudonimo anonimo, questa persona o gruppo di persone che si fanno chiamare così sono anonime e all’improvviso Satoshi smette di scrivere sulla mailing list e sul sito Bitcoin Talk, quindi sul forum dove si discuteva Bitcoin. Questo crea parecchio scompiglio perché fino ad ora c’era un nome, c’era una persona con cui parlare. Ed essendo la comunità di Bitcoin molto piccola ai tempi non era troppo difficile dialogare con Satoshi. Quindi a questo punto c’è molta sfiducia tra virgolette in Bitcoin. E, ad aggravare la situazione il 6 agosto viene scoperta un’altra vulnerabilità nel codice di Bitcoin che ne provocherà ulteriormente problemi, ma questa è una vulnerabilità di livello inferiore, “facilmente” risolvibile con un aggiornamento un po più semplice senza un fork.

Però non ci sono solo notizie brutte nel 2010, poiché essendo Bitcoin scomparso, prima di scomparire del tutto lascia in mano le redini del codice di Bitcoin, quindi del Github, che sarebbe il sito internet dove è archiviato il codice di Bitcoin in mano a Gavin Andersen, che diventa il nuovo Lead dev e quindi il nuovo direttore dei programmatori del progetto Bitcoin core.

Cito per ultima la notizia, ma non per importanza come al solito, il fatto che MtGox era all’inizio un sito internet in cui le persone potevano scambiare carte eMagic, un gioco di carte collezionabili, non NFT, reali, collezionabili, carte reali, tangibili. All’improvviso MtGox prende una decisione che è quella di iniziare a intraprendere quello del business di Bitcoin e quindi offrire servizi di compravendita. E così nasce il primo exchange: MtGox.

Andiamo ad analizzare un attimo chi è stato il primo direttore Lead dev di Bitcoin Core. Anche lui americano, nasce nel Massachussets, è un software developer per programmi di grafica 3D e realtà aumentata, ma comunque è un appassionato di crittografia. Subito dopo esser diventato Lead dev del progetto Bitcoin core, crea anche il primo faucet di Bitcoin. Cos’è un faucet? All’inizio, per dare la possibilità ai novizi di sperimentare Bitcoin o comunque di guadagnare qualche Bitcoin, qualche Satoshi che sarebbe l’unità più piccola, qualche Sat anche detto che sarebbe un’unità più piccola, 1 elevato a dieci alla meno otto numeri decimali che possiede un’unità di bitcoin. Si regalavano questi Sat per diciamo “sponsorizzare Bitocoin” se così lo vogliamo definire? “Offrendo” dei soldi gratis premendo solo un pulsante. Questo aiuta molto la distribuzione di Bitcoin, soprattutto la crescita, perché tutti all’improvviso potevano diventare Bitcoiner e quindi si sparge la voce di questo faucet che “regalava” soldi gratis. Lui, Gavin Andersen è una personalità complessa. Molti hanno delle opinioni su di lui. Io qui vi sto citando solo quello che ho trovato da Wikipedia, quindi qualsiasi informazione che trovate qua potete benissimo trovarla su Wikipedia. Lui ha sulle sue spalle il fatto di sostenere che Craig Wright sia il creatore di Satoshi, come Satoshi, creatore di Bitcoin.

Diciamo che anche qui c’è un bel dibattito che non approfondiscono perché se no andremmo troppo per le lunghe. Comunque magari potrebbe essere un talk futuro, chi lo sa. Ma comunque la sua carriera con il Bitcoin, finisce nel 2016, dopo la sua dichiarazione su Craig Wright in cui all’improvviso dal repository che sarebbe appunto il luogo su github – il sito internet dove vengono pubblicati i codici sorgente – gli vengono levati i permessi e quindi lui all’improvviso non può più eseguire nessun aggiornamento sul codice pubblico di Bitcoin, sull’archivio del codice di Bitcoin pubblico. 

MtGox, analizziamo questa entità che non è una persona ma è un’azienda fondamentale per Bitcoin, soprattutto all’inizio. Come vi ho già anticipato prima, era una società proprietaria di un sito che offriva il servizio di compravendita di carte da gioco. Soltanto che nel 2009 inizia ad offrire la possibilità di comprare e vendere Bitcoin sul suo sito. La problematica ai tempi, per accennarvi, era che una persona per comprare Bitcoin su MtGox doveva eseguire un bonifico, faceva un accredito bancario alla banca su cui si appoggiava MtGox e MtGox dava l’opportunità, dopo svariati giorni, di comprare Bitcoin. Nel 2010, nell’anno di nascita di MtGox più o meno il boom, si stima che il 70% delle transazioni che venivano eseguite sul network provenissero da qui. Quindi transazioni in entrata a MtGox, quindi persone che vogliono vendere Bitcoin o persone che hanno acquistato e quindi stanno trasferendo i propri Bitcoin da MtGox al proprio wallet, erano il 70% delle transazioni. Una cifra incredibile che dà l’idea di quanto era piccolo il network, di quanti fossero pochi gli utilizzatori.

Ma comunque nel 2011 MtGox viene hackerato e perde la bellezza di 25.000 Bitcoin e molti dei dati personali delle persone che utilizzavano il sito internet. Dopo questo scandalo sono passati molti anni in cui MtGox nel 2011 ha chiuso. È stata aperta un’inchiesta per capire, per indagare su dove fossero finiti questi Bitcoin. Soltanto che non sono stati raggiunti grandi risultati, per così dire. Nel 2014 viene chiusa e liquidata. Ovviamente le persone che avevano i propri soldi su MtGox fino – se non sbaglio – alla fine del 2019, 2020 non sono stati in grado di poter prelevare i propri soldi. Quindi erano praticamente soldi persi, 25.000 Bitcoin persi.

Come accennato anche prima, nel 2011 Bitcoin raggiunge il grande pubblico, quindi se ne parla ai giornali, se ne parla alla radio, se ne parla in piazza, si sente parlare di questa valuta digitale, nata da Internet, anche grazie a Charlie Shrem, e chi è? Il creatore di Bitinstant, un competitor di Mtgox. Beat Instant all’inizio è una start-up che offre la possibilità agli utenti di comprare e vendere Bitcoin in maniera istantanea in meno di mezz’ora. Quindi non è stato più necessario eseguire un accredito bancario, quindi aspettare dai tre ai sette giorni per farsi accreditare il proprio denaro e poi comprare Bitcoin. Quindi magari il prezzo di Bitcoin era ancor più volatile di quanto non lo è ora e di conseguenza aspettare sette giorni il prezzo di Bitcoin poteva scendere anche del 30%. Magari io potevo comprare 100 Bitcoin, poi eseguivano il bonifico e nel tempo di arrivo del bonifico il prezzo era sceso del 30%, i miei 100$ in Bitcoin già erano diventati 70. Quindi una grande problematica. Però, grazie a Charie Shrem e a Bit Instant Bitcoin all’improvviso diventa disponibile a un gruppo di persone più ampio, appunto per la velocità di acquisto e vendita.

E da qui mio appoggio e parlo di Silk Road. Cos’è Silk Road? Per chi non lo sapesse, Silk Road era un mercato online, un mercato nero, quindi un sito internet simile a eBay, dove chiunque poteva mettere in vendita un bene o un servizio e qualcun altro poteva comprarlo. La cosa particolare è che Silk Road era un mercato nero presente nel deep web, quindi all’improvviso dare la possibilità a un qualsiasi essere umano di poter vendere qualsiasi cosa in una rete anonima, utilizzando ovviamente Bitcoin che è una valuta anonima, questo sito internet si è riempito di droghe, killer a chiamata, hacker a chiamata, quindi all’improvviso è subito saltato all’occhio a polizia e chi di dovere, insomma.

Un’altra nota negativa per Satoshi, ma positiva secondo la community dei tempi, è stato che Wikileaks, famoso sito di divulgazione di Julian Assange, inizia ad accettare donazioni in Bitcoin, quindi ancor più persone, paradossalmente, iniziano a conoscere Bitcoin, poiché le banche hanno bloccato tutti i conti di Wikileaks e Wikileaks per continuare a sostenersi, dato che non era sostenuto da nessuno, a parte dalle donazioni, decide di accettare Bitcoin per le donazioni, poiché era una valuta libera che non aveva intermediari, quindi non avrebbero mai più potuto bloccare i fondi a Wikileaks poiché non c’era una banca a cui rivolgersi. Bitcoin è distribuito, è una rete peer to peer.

Una notizia molto positiva del 2011 è che viene rilasciata la prima GUI, quindi la prima Graphic User Interface, la prima interfaccia grafica per il software Bitcoin core. Quindi molte più persone iniziano ad utilizzare Bitcoin Core, poiché diventa più facile l’utilizzo, non era più solo linea di comando, ma diventa linea di comando e interfaccia grafica. Come anticipato prima, MtGox viene derubato di 25.000 Bitcoin e di molti dei dati personali delle persone che lo utilizzavano. In questa foto potete vedere alla destra la persona che impugna l’ombrello che è il CEO di MtGox e alla sinistra, ovviamente, come sarà facile intuire, un utilizzatore. Questa immagine è rimasta molto impressa nella testa delle persone, poiché dopo questo scandalo la famosa frase di Satoshi “not your keys, not your money” ha iniziato ad essere sempre più vigile, sempre più presente ogni giorno nella comunità. Poiché si è scoperto una vulnerabilità molto grande, che è quella non a livello pratico, non al livello di codice, ma una vulnerabilità sociale / politica in cui un sito internet non poteva essere solo hackerato, ma un governo poteva anche chiudere la società che gestiva il sito internet, MtGox. MtGox è stato chiuso non solo per la mancanza di fondi, ma è stato chiuso, anche perché c’era un’indagine in corso e quindi le autorità competenti lo hanno fatto chiudere, questo è un punto fondamentale.

 

Parliamo un attimo di Charie Shrem, fondamentale per la storia di Bitcoin. Nasce a New York il 25 novembre del 1989. Fondatore della startup BitInstant  e vice-direttore e co-fondatore della Bitcoin Foundation. Quindi subito dopo che Satoshi se n’è andato, è sorta la necessità di creare una entità che non fosse una persona singola, ma un insieme di persone che gestiscono Bitcoin in tutti i suoi aspetti: politici, sociali e tecnici. E di conseguenza Charlie Shrem, insieme ad altri che vedremo dopo nelle prossime puntate hanno fondato la Bitcoin Foundation.

 

Nel 2014 avviene lo scandalo per lui, viene arrestato per favoreggiamento al trasferimento di denaro verso le attività senza licenza. Per chi conosce Charlie Shrem e la storia di Bitcoin, saprà che l’attività di cui siamo parlando senza licenza era appunto Silk Road. Quindi Charlie Shrem, che vi assicuriamo non aveva nulla a che fare con Silk Road, si ritrova accusato di essere un favoreggiatore della vendita di stupefacenti e servizi illegali, poiché la sua società comprava e vendeva Bitcoin, che erano la valuta utilizzata appunto per comprare questi beni e servizi illeciti. E questo è il collegamento che il giudice ha fatto per incarcerare Charlie.

 

Allora spero che questo 6.º episodio del podcast di Bitcoin Detox e prima puntata sulla storia di Bitcoin vi sia piaciuto. Vi invito ad andare su tutti i nostri social per rimanere sempre aggiornati sulle live e su l’attività del podcast. Io sono Matt, ci sentiamo e ci vediamo alla prossima puntata. Ciao a tutti.