Bitcoin Detox 7: La storia di Bitcoin ep.2: dal 2011 ad oggi.

Speaker: Mat Martedì 6 settembre 2022 ore 18:00

Bitcoin dopo vari scandali è riuscito a non fallire, come ha fatto a non fallire? quali nazioni hanno iniziato ad adottare bitcoin? andiamo a scoprire la storia di bitcoin tra scandali e attacchi informatici multi milionari nella nuova puntata del bitcoin detox

 

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Mat

Benvenuti a tutti in questa nuova puntata del Bitcoin Detox seconda ed ultima puntata della miniserie sulla storia di Bitcoin. Io sono Mat e vi invito a seguirci a noi del Bitcoin Detox su tutti i nostri social che potrete trovare all’interno della chat telegram. Il link alla chat Telegram sarà in descrizione assieme anche ai link degli altri social. Allora recap della puntata precedente. All’inizio della puntata precedente abbiamo introdotto cosa sono le criptovalute in un brevissimo accenno e soprattutto quali sono state le criptovalute prima di Bitcoin. Quindi esperimenti, paper, digicash per spolverare un po la memoria di alcuni di voi. E poi abbiamo iniziato a ragionare e dialogare sulla storia vera e propria, quindi dal 2008, dove tutto ha origine con il primo paper di Bitcoin scritto da Satoshi, il 2009,  la partenza, quindi il primo blocco, il famosissimo Genesis Block, la prima transazione del network. E poi siamo passati ad analizzare le prime problematiche, quindi Bitcoin e il problema dell’overflow, ad esempio, uno dei primissimi bug presenti nel codice di Bitcoin, ma non solo problematiche tecniche, anche problematiche di tipo sociale, politico. Nel 2011, appunto, abbiamo visto che ci sono stati dei personaggi che hanno influenzato molto la storia di Bitcoin, ma andando a toccare solo lo strato sociale, quindi le attività, i business che operavano con Bitcoin. Senza considerare anche gli attacchi hacker, quindi ingenti perdite di denaro che hanno portato un po’ alla sfiducia, diciamo così, di Bitcoin. 

E da qui mi ricollego alla puntata di ora, di oggi in cui andremo ad analizzare il primo, vero “bear market” di bitcoin, il primo periodo dopo l’esplosione, dopo i primi scandali. E come il prezzo, anche l’entusiasmo della community ha subito un po’ un leggerissimo rallentamento, che ovviamente è solo lieve, cioè comunque quello che potete vedere sulla sinistra. Il prezzo di Bitcoin e come possiamo vedere a gennaio era intorno ai 5$, invece verso dicembre sta a 12,5$ diciamo 13$, il che rappresenta comunque una crescita importante, non come come asset tradizionale, ma come asset non tradizionale, quindi come valuta, criptovaluta, valuta digitale, ha subito un leggerissimo rallentamento rispetto alla crescita che ha avuto negli anni passati. Ma comunque quest’anno è stato importante per un semplice fatto: nasce la Bitcoin Foundation. La Bitcoin Foundation sarà un giocatore fondamentale in questa partita. Sarà colei che cercherà di risanare un po’ la fiducia. Sarà colei che cercherà un dialogo con le istituzioni, ma comunque andremo ad analizzare meglio la Bitcoin Foundation tra un minuto, perché prima dobbiamo parlare di un altro fatto importante, ovvero il primo halving. 

Cos’è l’halving? Il dimezzamento del reward che un miner riceve, quindi il guadagno di un miner, per incentivare a validare le transazioni, a validare il network e mantenerlo sicuro. Ma perché esiste questa tipologia di meccanismo? Semplice, di base, un sistema inflazionistico, quindi con un’emissione costante di denaro è un sistema che ha un’economia molto, molto, molto povera e debole. Invece Satoshi ha pensato anche a questo, cioè se non si riduce la quantità di Bitcoin in circolazione nel tempo, il valore stesso di Bitcoin probabilmente non arriverà mai, non verrà mai alla luce. Invece lui, dimezzando ogni quattro anni il guadagno che i miner ricevono, riesce a creare un sistema che ha un’inflazione controllata molto più gestibile. Come detto prima andiamo ad analizzare la Bitcoin Foundation e quello che vedete è la homepage del primo sito mai pubblicato riguardante questa fondazione, che ricordo essere americana non profit, fondata da quelli che sono i primi esponenti tra virgolette pubblici e in chiaro di Bitcoin, quindi, per citarne alcuni: Roger Ver, Charlie Shrem, Gavin Andersen, persone che hanno avuto un’influenza, diciamo dal giorno zero. Questa fondazione nasce nel 2012 e, come detto anche prima, allo scopo di risanare un po’ la fiducia che la community e anche le istituzioni hanno perso in Bitcoin, visti i passati scandali e disastri generali. Ma comunque l’obiettivo finale della fondazione è quello di creare uno standard, cioè gestire Bitcoin non solo dal lato diciamo sociale e politico, ma anche da un lato tecnico. 

Quindi la creazione di uno standard per l’aggiornamento di Bitcoin, la gestione dell’aggiornamento di Bitcoin all’atto pratico, quindi, del codice proprio, gestire i programmatori, ha un ruolo importante. Ma comunque molto criticata, perché se vogliamo andare a vedere gli ideali di Satoshi scritti da lui stesso nel paper, si può vedere che Bitcoin ha l’obiettivo di essere di tutti, non ci deve essere un capo, non deve esserci un leader tra virgolette. Ed è vero che la Bitcoin Foundation è fondata da molte persone, ha molti partecipanti al suo interno, è non profit, però comunque rappresenta un punto di attacco, se così vogliamo dirlo, vogliamo chiamarlo. Però queste sono solo opinioni che io vi espongo e vi invito a tirare voi stessi le conclusioni. Passiamo subito ad un anno importantissimo per Bitcoin. Penso l’anno che abbia avuto più ciccia per così dire, e quindi più e più contenuti, più eventi, più situazioni. Il 2013 inizia con una notizia eccellente, ovvero l’exchange Coinbase, famosissimo tuttora in attività, annuncia che in un solo mese dell’anno passato ha venduto ai suoi clienti l’equivalente di 1.000.000 di dollari in Bitcoin al prezzo medio di 22$ per Coin. 

Questo fa capire molto bene come, nonostante tutto, nel 2012 ci sia stato un po’ un leggero rallentamento della crescita. Questa stessa crescita non si è fermata, è continuata o perlomeno ha mantenuto, ed è proprio questo il momento in cui una community si rafforza, cioè non quando tutte le cose vanno bene, ma quando tutto va male, se tutto va male, ma comunque c’è una o più persone che continuano a credere in quel progetto, in quell’attività, in quel business, lì si andrà a generare delle fondamenta, si andranno a generare delle fondamenta importantissime. Soprattutto per un progetto come Bitcoin, che è libero e soprattutto distribuito, decentralizzato, ma in maniera fondamentale della community. Subito dopo possiamo trovare un’altra notizia molto, molto importante, ovvero che le problematiche tecniche non cessano anche dopo la fondazione, anche dopo la creazione della Bitcoin Foundation. Quindi, in un aggiornamento del software Bitcoin Core, che ricordo a tutti essere il software con cui si può interagire con il protocollo, si scopre un piccolo bug tra virgolette. Più che un bug io la chiamerei funzionalità, ovvero esistono due software diversi che stanno validando due Blockchain diverse con ognuna le proprie regole. Quale è la problematica? Che queste Blockchain hanno lo stesso nome e di conseguenza si va a creare confusione e soprattutto una problematica enorme che è quella della sicurezza del denaro, cioè come avvengono le transazioni? Le transazioni vengono confermate? I miner da quale rete prendono le transazioni che devono confermare? Questa piccola, ripeto funzionalità, ha causato molti problemi a tal punto che il prezzo di Bitcoin in quel tempo è crollato in un giorno di più del 20%. Ma comunque la Fondazione ha gestito tutto nella maniera più ottimale e soprattutto la community, quindi i developer al di fuori della Bitcoin Foundation, hanno saputo risolvere il bug in tempi relativamente brevi che si parla di giorni comunque, per portare Bitcoin di nuovo alla sua forma originale. Quindi hanno fatto un piccolo downgrade del software riparando il bug, e poi hanno di nuovo pubblicato l’aggiornamento. 

Una notizia, un po’ come dire, un po’ verso il buono e il positivo da parte dei governi, soprattutto dal governo americano. L’Agenzia che si occupa di mantenere e controllare le attività finanziarie legate ai crimini che vengono eseguiti nel mercato americano, pubblica per la prima volta le linee guida per regolamentare Bitcoin. Più che Bitcoin, le valute virtuali decentralizzate. Un tribunale del Texas, sempre ricollegandomi al discorso della regolamentazione economica, un tribunale del Texas per la prima volta annuncia che Bitcoin può essere considerato una valuta o una forma di denaro. Ciò porta una positività enorme all’interno della community, perché le istituzioni finalmente, dopo tanto sforzo, iniziano a riconoscere Bitcoin come una forma di denaro o un sistema di pagamento. Il che son dei grandi, enormi passi in avanti verso l’adozione di massa. Nello stesso periodo il ministro delle Finanze tedesco dichiara che Bitcoin può essere considerato valuta di conto. Che significa? Che Bitcoin, paradossalmente, potrebbe avere, secondo il ministro della Finanza tedesco, la stessa capacità economica, quindi, può essere considerato all’interno delle banche come valuta di conto. Quindi io posso detenere i miei fondi, i miei risparmi in Bitcoin ed essere riconosciuti dallo Stato come tali, come denaro all’interno di una banca, valuta di conto. Subito dopo, verso la fine del 2013, possiamo vedere che iniziano un po di problemi. 

Il 23 ottobre la DEA, l’agenzia che si occupa del narcotraffico in America, perquisisce a Ross William Ulbricht circa 30.000 Bitcoin. Ross Ulbricht per chi non lo dovesse sapere, è il creatore di Silk Road, il famosissimo libero mercato di beni e servizi illegali. Ma comunque lo approfondiremo tra un attimo. Un’altra notizia buona è che due società, Robocoin e Bitcoiniacs, lanciano i loro primi ATM a Vancouver, in Canada. E diciamo che anche qui ci sono delle correnti di pensiero, poiché questi ATM si prendono delle fee altissime per poter comprare e vendere Bitcoin, e oltretutto le quotazioni che offrono al cliente sono delle quotazioni aggiornate ogni 6 ore in alcuni casi. Subito dopo possiamo trovare un’incredibile notizia, ovvero quella che l’Università di Nicosa annuncia che si potranno pagare le tasse universitarie in Bitcoin. E lo stesso direttore dell’università fa una dichiarazione importantissima in ambito accademico, ovvero dichiara che Bitcoin per lui è l’oro del domani, quindi può essere considerato come l’oro nel 1800. 

Queste sono sempre opinioni personali di personalità importanti, quindi vanno prese sempre con le pinze. Non vanno mai considerate come verità assolute. Subito dopo possiamo trovare una notizia, per così dire economica, ovvero che l’exchange cinese BTCChina sorpassa il famosissimo rivale MT Gox, il primo sito di scambio di Bitcoin. Tra virgolette primo sito, per volume di scambi, il che significa che la quantità di Bitcoin totali comprati e venduti su un determinato sito è il volume. E il volume di BTCChina è stato superiore a quello di MT Gox, quindi significa che probabilmente ci sono state molte più persone che hanno deciso di adottare BTCChina invece che MT Gox. Nello stesso tempo, mentre l’exchange cinese incrementa quasi a dismisura i suoi volumi, la Banca cinese, la Banca Popolare Cinese nel dicembre annuncia il primo ban su Bitcoin, ovvero questo ban è un po subdolo tra virgolette, perché proibisce a tutte le società, le grandi firm o i venture capitalist di investire in Bitcoin o comunque eseguire attività finanziarie il cui fine è il profitto con Bitcoin. E questo crea una grande problematica, perché la Cina ha una grande influenza sul mercato di Bitcoin, come abbiamo potuto notare dall’incremento dei volumi di BTCChina versus MT Gox e di conseguenza in poche parole il mercato di BTC era tra virgolette centralizzato in Cina, ovvero la maggior parte dell’utenza di Bitcoin era localizzata in Cina. E se Cina banna i Bitcoin questo è un grande problema. Ma lasciamo stare per un attimo le questioni legate ai ban, alle notizie relative alla storia di Bitcoin e approcciamo un po di più alla storia del personaggio, delle persone, in questo caso di Ross William Ulbricht, nato in Austin, Texas, USA il 27 marzo del 1987, laureato presso l’Università della Pennsylvania e soprattutto fondamentale fondatore di Silk Road. Nel 2013 viene arrestato per commercio di servizi e beni illegali, poiché Ross crea il Silk Road non sull’Internet normale, ma sul deep-web o anche chiamata rete Tor, ovvero un Internet uguale a quello di tutti i giorni, anche chiamato Clear Web, ma con una particolarità. Con una componente di anonimato che rende possibile il navigare su questa rete sotto l’internet normale in maniera anonima. Quindi nessuno può sapere chi siamo, siamo nascosti da uno pseudonimo. Di conseguenza Ross, non si conoscono bene le vere ragioni per cui lui abbia creato Silk Road, cioè lui ha dichiarato che Silk Road doveva essere un eBay però anonimo e soprattutto libero, in cui tutti potevano comprare e vendere ciò che volevano. Quindi il concetto di base è molto bello. Il problema è che quando si dà troppa libertà alle persone, le persone tendenzialmente iniziano a fare attività che vanno contro loro stesse e quindi il sito Silk Road, fondato nel 2011, che operava appunto sulla rete Tor, e che qui c’è il collegamento con la nostra valuta preferita, utilizzava Bitcoin come metodo di pagamento. Poiché, avendo dato la libertà assoluta alle persone, le persone hanno iniziato a vendere droga, a vendere servizi illegali, quindi killer a domicilio, hacker a pagamento e chi più ne ha più ne metta insomma. Però non si poteva pagare con la valuta corrente, quindi con la valuta Fiat. Per ovviare al problema dell’anonimato del pagamento, Ross decide di accettare come unico sistema di pagamento all’interno del suo sito, il Bitcoin. Ogni anno per Silk Road passavano all’incirca 15 milioni di dollari in Bitcoin e se consideriamo che Silk Road è partito nel 2011 e ha chiuso i battenti nel 2013, facendo due calcoli possiamo dare una stima intorno ai 30/45 milioni di dollari passati per Silk Road. Quindi sono parecchi soldi, veramente tanti. 

Ma lasciamo un attimo alle spalle questa storia per passare al nuovo anno. Un po’ come dire, la dimostrazione che Bitcoin è forte, non molla. Infatti la fiducia nella valuta digitale visti gli ulteriori scandali del 2013, vede uno strano stallo. Perché questo stallo è strano? Perché in teoria, quando ci sono degli scandali le persone dovrebbero essere disincentivate all’utilizzo di un bene o un servizio. Però con Bitcoin questo non è accaduto. Stranamente la crescita ha rallentato, ovviamente non ha continuato a fare una crescita esponenziale, ma comunque non è diminuita. Il fatto principale che il 2014 ci racconta è che l’exchange MT Gox sospende i suoi prelievi. All’inizio dichiara che è una problematica tecnica, ma già gli utenti iniziano a titubare. Infatti, poche settimane dopo, dichiara la bancarotta a causa di un attacco hacker che ha rubato quasi per intero il capitale della società. 

Subito dopo andiamo ad analizzare un’altra notizia con parecchie discussioni al suo interno, ovvero il fatto che il giornale Newsweek pubblica un articolo in cui dichiara di aver trovato Satoshi Nakamoto. Metto un attimo in pausa questo piccolo punto, perché lo approfondiremo tra un secondo e andando avanti nel 2014 possiamo vedere che comunque il Bitcoin si rafforza, poiché i miner dello stesso network insieme, mettendo insieme tutta la potenza di calcolo, riescono a raggiungere l’equivalente di dieci 10 Ph/s al secondo e al secondo. Gli hash al secondo sono l’unità di misura con cui si calcola la potenza di calcolo dei Miner. Un’altra notizia molto rassicurante verso le istituzioni è che il sito TerraExchange riceve la licenza per listare un derivato finanziario di Bitcoin, il derivato finanziario che TerraExchange lista sarebbe il BTC swap, quindi quello che noi adesso conosciamo magari come BTC perp, ovvero un derivato che nel tempo segue il più possibile l’andamento di Bitcoin. Quindi come dei futures, però senza scadenza. 

Andiamo ad analizzare come detto prima, un po’ questo personaggio che ha dato volto, quella che è per i mass-media, alla faccia del creatore di Bitcoin ovvero Dorian Nakamoto Satoshi Nakamoto. Dorian Nakamoto e Satoshi hanno alcuni punti in comune. Ovvero sono tutti e due molto presenti negli ideali liberali che contraddistinguono Bitcoin dal giorno zero. Hanno tutte due connessioni con Giappone e America, il che diventa ancora più strano. E se aggiungiamo a queste due particolarità il fatto del suo nome che lui si chiama Dorian Nakamoto, ufficialmente all’anagrafe  crea una sorta di magia intorno a questa persona, ma Dorian comunque nega di essere il creatore di Bitcoin e ribadisce il fatto che lui non ha nulla a che vedere con il protocollo e con la programmazione. Andando avanti le cose che accadono all’interno del network diminuiscono poiché il network si ingrandisce, quindi aggiornare una piccola rete di computer è abbastanza facile, aggiornare una grande rete distribuita di computer, tutti diversi l’uno dall’altro, inizia a essere sempre più complesso. Però allo stesso tempo questa complessità attrae investitori perché la complessità porta anche in un certo senso sicurezza, e appunto nel 2015 l’exchange Coinbase fa una raccolta fondi tramite i suoi investitori e raggiunge la quota di 75 milioni di dollari raccolti. La più grande raccolta che si sia mai fatta nella storia delle start up / aziende che operano nel mondo delle criptovalute. A neanche un anno di distanza dallo scandalo di MT Gox il sito Bitstamp, altro mercato naturalmente europeo, annuncia la sospensione temporanea delle attività, quindi non solo dei prelievi ma anche del trading a causa di un attacco informatico. Questa sospensione dura qualche giorno, ma comunque per tutto il temp Bitstamp rasserena la sua utenza dichiarando che i fondi sono tutti sani, nulla è stato toccato. E infatti il 9 gennaio, se non sbaglio, Bitstamp riprende la sua attività normale, aumentando i livelli di sicurezza del sito internet.

Andando all’anno dopo il 2016 possiamo vedere un altro attacco, l’ennesimo attacco hacker ai danni questa volta di Bitfinex, e ahimè, questa volta l’attacco va a buon fine e gli hacker rubano circa 120.000 Bitcoin, l’equivalente ai tempi di 60 milioni di dollari, una cifra molto importante.  Questi continui attacchi hacker fanno riflettere su quale sia davvero la vulnerabilità di Bitcoin. E qui si vanno a riprendere anche alcune delle frasi che diceva Satoshi, ovvero che la vulnerabilità più grande di Bitcoin non è dentro Bitcoin, ma al di fuori. Ovvero sono le società che operano con Bitcoin e che si assumono la responsabilità di detenere le chiavi private di qualcun altro. Quindi, “not your keyes, not your money”. Cioè se noi non abbiamo le chiavi private del nostro wallet, noi non siamo i reali proprietari dei nostri soldi. Ma comunque dopo questo attacco hacker, il gabinetto del Giappone annuncia che le valute digitali hanno delle funzionalità simili a quelle delle valute normali, tradizionali. A questo punto, andando avanti con gli anni, nel 2017 Bitcoin raggiunge l’apice, il punto più alto di fiducia da parte di istituzioni e community, a tal punto che quasi tutti i siti internet di scambio di valute digitali vedono un aumento dei loro volumi di scambio che è compreso tra il 200 e il 600%.

Quindi questo fa capire che la community, la comunità è molto attiva e vuole investire, vuole essere parte di questo cambiamento. Sempre il Giappone, che già nell’anno prima aveva dimostrato interesse verso la nostra valuta preferita, dichiara che accetterà BTC per il pagamento delle proprie tasse governative, il che significa che la nazione sta accumulando Bitcoin e quando una nazione accumula un bene, non lo fa per speculazione o per moda, lo fa perché sotto a quel bene o a quell’asset c’è un valore. Sempre nello stesso anno arriva un’altra ottima notizia dalla fredda Russia, ovvero la legalizzazione quasi completa dell’uso delle valute digitali. Nel 2018 a cavallo tra il 2018 e il 2019, possiamo vedere un nuovo silenzio stampa, un nuovo periodo di Bear Market, quindi tutto crolla, la fiducia, il prezzo, i volumi, l’interesse, tutto va giù. Quindi nasce un nuovo ciclo ribassista, ma comunque la fiducia delle istituzioni non aumenta, anche dovuto all’abbassamento di prezzo. Il ciclo ribassista che Bitcoin stava vivendo e soprattutto una grande problematica è che molti siti, ma non solo molti, troppi siti o servizi custodial quindi come un exchange che tengono in custodia le chiavi private dei wallet di altri vengono attaccati.

E quindi un’enorme quantità di bitcoin inizia ad andare in circolazione di hacker o comunque persone che non sono i legittimi proprietari di quei Bitcoin. Infatti, circa verso la fine del 2019, vediamo un nuovo minimo storico che si attesta a circa 3.000$ per BTC. Ma non demordiamo troppo perché comunque, diciamo parlando un po’ più al presente tra il 2020 e il 2022, anche grazie alla pandemia o forse soprattutto alla pandemia di Covid, l’interesse verso Bitcoin continua a salire, torna a salire. Un po, secondo alcuni, perché ci siamo ritrovati nella stessa situazione del 2008, ovvero un’enorme crisi finanziaria causata da motivi differenti, ma comunque un’enorme crisi finanziaria che ha creato sfiducia nel mondo tradizionale e quindi una necessità di trovare un nuovo benessere in qualcosa che ancora non si era mai scoperto. Quindi Bitcoin da sempre offre un’alternativa all’economia / sistemi monetari tradizionali, a tal punto che la società Micro Strategies investe 250 milioni di dollari in Bitcoin, dichiarando che questa quantità di asset digitale andrà a far parte del loro tesoretto d’emergenza in cui, se dovesse succedere qualcosa, loro si vendono i beni che hanno accumulato.

Molte altre istituzioni, ovviamente, vedendo le attività di Micro Strategies, iniziano ad investire su Bitcoin come bene rifugio. Quindi inizia un po quello che è il micro trend degli istituzionali che entrano come una valanga nel mercato, portando ulteriori soldi, ulteriori volumi e portando Bitcoin verso un nuovo massimo storico. Mentre Bitcoin si avvicina al suo massimo storico, la micronazione del El Salvador annuncia che inizierà a fare il mining di Bitcoin sfruttando il calore dei vulcani presenti sul proprio territorio per produrre l’energia necessaria ai miner. Man mano il tempo passa, Bitcoin raggiunge il suo massimo storico e dopo pochissimo tempo il presidente della micronazione di cui si parlava prima dichiara che il Bitcoin verrà utilizzato come valuta a corso legale nella micronazione. E questo è uno sconvolgimento storico perché per la prima volta una nazione adotta il Bitcoin al posto del dollaro, dell’euro o di qualsiasi altra valuta e porta Bitcoin, fa entrare BTC all’interno di un nuovo mondo che è quello delle valute correnti. Perché? Dopo questa decisione del Salvador molte nazioni che sono considerate con un’economia povera, ma comunque nazioni che stanno emergendo, hanno visto il potenziale di Bitcoin.

Hanno visto il potenziale liberale, il potenziale di autonomia che anche una piccola nazione può avere con il protocollo libero, quindi con la “red pill”. quindi questa è stata la storia di Bitcoin fino ad ora. Una storia molto turbolenta, piena di scandali, attacchi hacker ma allo stesso tempo piena di una voglia di rivoluzione, che è la rivoluzione di libertà. Noi tutti siamo stanchi di vedere che il nostro mondo continua a crollare. La nostra economia non ci sostiene più, ci manda solo più giù verso il baratro, c’è sempre più divisione tra ricchi e poveri. Spero di avervi trasmesso quella che è l’idea di Bitcoin, ovvero di creare un collegamento, di colmare questa divisione che si sta creando all’interno della società tra ricchi e poveri. Democratizzando il denaro, elevando l’intermediario corrotto. Io sono Mat. Questa era il 7.º episodio del Bitcoin Detox e seconda puntata ed ultima sulla storia di Bitcoin. Vi rinnovo l’invito a seguirci su tutti i nostri social. Noi ci vediamo alla prossima puntata. Fate i bravi e ricordatevi che “not your keyes, not your money”.