EP03 – Zettelkasten … prima del Second Brain – #FugaDaiMuda

Zettelkasten-quello-che-cera-prima-del-Second-Brain-1

Seguendo il principio del Kaizen e quindi del miglioramento continuo in questo podcast porteremo anche tutti quei metodi e strumenti che ci aiutano sia nel nostro lavoro che nella nostra sfera individuale, l’area del personal knowledge management è sicuramente un’area molto interessante in cui c’è spesso molto spazio di miglioramento per tutti.
Zettelkasten è un metodo coniato da un tedesco verso la metà del ventesimo secolo, che ha come scopo proprio quello di migliorare ed organizzare il “personal knowledge” appunto.
Ne parliamo in questo episodio anche perché a breve, il 1 settembre avremo un nuovo episodio con Debora Montoli come ospite che ci parlerà di Obsidian, un ottimo tool per organizzare le note anche con il metodo Zettelkasten se lo si desidera.

Digital Zettelkasten è uno dei libri più brevi sull’argomento. Ha molti spunti interessanti ed è scritto da un autore che ha sicuramente scritto ottimi libri, a mio avviso questo non è uno dei migliori, ma utile per avvicinarsi all’argomento. Una lettura semplice e veloce comunque. Se volete prima sentire un buon video di David Kadavy che parla proprio di Zettelkasten, prima di leggere il libro questo potrebbe fare al caso vostro: 250. My Zettelkasten: An Author’s Digital Slip-Box Method Example (Using Plain-Text Software)

Dico questo perché uno dei metodi che sto usando per leggere più libri e quindi leggere più velocemente, senza però perdere in qualità di apprendimento, è quello di raccogliere informazioni “di contorno” da un libro. Ascoltare podcast, guardare video, leggere articoli, e anche guardare l’indice insomma cercare di avere un buon contesto dell’argomento.

In alternativa, se volete qualche cosa di più veloce e meno impegnativo ho trovato un ottimo video in italiano di 10 minuti che introduce l’argomento è  STUDIARE con il metodo ZETTELKASTEN: vale la pena per prendere appunti? [*Obdisian]di Alessandro de Concini. Che ha un ottimo canale per migliorare il metodo di studio principalmente universitario.

Niklas Luhmann ideatore del metodo Zettelkasten, nato nel 1927 in Sassonia. Niklas Luhmann fu uno scrittore molto prolifico, con più di 70 libri e oltre 400 articoli pubblicati su diversi soggetti. Niklas fu il vero primo utilizzatore e beneficiario del suo stesso metodo.

La prolificità di Niklas evidenzia subito uno dei frutti ultimi del metodo Zettelkasten: che è appunto un metodo per aumentare il proprio potenziale creativo, applicando costanza, metodo e connettività al semplice atto costante di prendere note. In pratica se hai spesso a che fare con innovazione, nuove idee, creatività ed una grande mole di informazioni il metodo Zettelkasten potrebbe fare al caso tuo.

Il Metodo Zettelkasten porta ad avere una costanza nel raccogliere le informazioni creative che il nostro cervello genera quando si trova a contatto con degli stimoli, sia esterni che interni, e a rielaborare continuamente queste informazioni raccolte, in un processo di pura emulazione creativa.

Partendo da un qualsiasi stimolo o informazione raccolta, sia un link di un video, un’immagine, un highlight da un libro oppure una piccola nota presa velocemente o un insieme di tutte queste cose per poi elaborare sempre un pezzo unico, un riassunto o una nota originale.

Se vogliamo dare una definizione molto semplice e “letteraria” dello Zettelkasten possiamo semplicemente dire che è un metodo per prendere appunti e gestire la conoscenza personale.

La parola Zettelkasten significa proprio schedario. Ed in origine è una vera e propria grande scatola di legno, configurata a schedario, in cui ci sono tantissime note su foglietti di carta.

Ora che sappiamo più o meno qual è il frutto e a cosa può esserci utile, ed anche quale può essere una prima definizione entriamo più nel dettaglio nel come funziona il metodo in sé.

Nello Zettelkasten esistono 3 tipi di note:

  • Note Transitorie
  • Note Letterarie
  • Note Permanenti o Evergreen (Sempre verdi)

Le note transitorie servono a raccogliere le idee che ci passano per la testa nel minor tempo possibile. Vi sarà capitato di avere un’idea geniale nella doccia o poco prima di addormentarsi e poi scordarla? 

Bene per non incorrere in questo problema è bene organizzarsi per riuscire a prendere sempre appunti all’occorrenza ed in ogni evenienza…

C’è anche chi ha adottato un blocco note impermeabile da tenere sempre nella doccia.

Le note Letterarie sono frutto di una rielaborazione. E vengono da concetti o spunti interessanti. Non sono copia e incolla ma vere e proprie rielaborazioni. 

Quindi solitamente sono la rielaborazione delle precedenti note Transitorie. 

Per esempio se dopo ogni capitolo di un libro che leggiamo facciamo un breve riassunto dello stesso, questa potrebbe essere una nota letteraria. 

Soprattutto se per farlo partiamo da note transitorie, spunti e highlight presi durante la lettura.

Secondo il metodo Zettelkasten, le note permanenti devono indicare in modo preciso un concetto o un’informazione. Seguendo dei principi specifici e includendo un codice identificativo univoco per ogni nota.

Una nota permanente deve rispondere a 2 principi specifici, ogni nota deve avere:

  1. Atomicità
  2. Connettività

Ogni nota permanente dovrebbe essere identificata in modo univoco e contiene solamente un singolo “atomo di conoscenza”. Un informazione compiuta, esposta chiaramente senza fronzoli o altro. 

Ogni nota permanente deve inoltre essere connessa ad altre. 

Nel metodo originale si poteva connettere una nota in 2 modi: 

  • direttamente ad una nota. 
  • a una categoria. La categoria è un po come un hashtag

Questo perché anche nel metodo Zettelkasten si dà molta importanza alla connessione tra le note in quanto il nostro processo di apprendimento e anche di memoria, di ricordo funziona proprio come il nostro cervello, ovvero a grafo.

Riguardo la connettività strumenti per le note moderni supportano già nativamente questi due principi almeno in parte, il contenuto di una nota non lo decide il software. 

Ma può dare la possibilità di scrivere note che abbiano un identificativo univoco, per esempio il nome e permettere la catalogazione delle note per interconnessioni e tags. 

Nello Zettelkasten la struttura di una nota permanente sulla carta viene anche descritta tramite l’utilizzo di un template. In cui nell’head c’è l’identificativo univoco, poi nel body c’è la nota vera e propria. E alla fine nel footer i riferimenti o connessioni alle altre note.

Personalmente utilizzo una versione “semplificata” dello Zettelkasten, ed attualmente lo faccio con Obsidian, un ottimo tool per Zettelkasten e Second Brain su cui il 1 settembre faremo un episodio dedicato in compagnia di Debora Montoli autrice del canale Telegram: A Lume di Fare  

Un canale in cui Debora raccoglie consigli, tool e notizie per organizzare il lavoro e per ispirare la tua voglia di fare!

Inoltre assieme al metodo Zettelkasten semplificato, in cui in pratica, volendo porlo in estrema sintesi a volte faccio un passaggio in meno di “refinement” ottenendo delle note pronte per essere pubblicate, o comunque condivise già partendo dalle prime note Transitorie.

Inoltre dicevo, aggiungo alcuni spunti e idee prese dal metodo Second Brain di Tiago Forte.

Tra cui:

  • “Prima l’abbondanza”
    Raccogliendo sempre molte note su tutto quello che capita alla fine si finisce per avere sempre qualche cosa da cui partire quando si deve avviare un nuovo progetto.
  • “Abitudine captiva”
    Cercare di avere sempre a portata di mano lo strumento migliore per prendere note volanti in base alla situazione.
  • “Riciclare, riusare e remixare idee e note del passato”
    Questo lo faccio spessissimo! Anche quando programmo e forse mi viene proprio da lì. Riuso sempre quando posso il mio lavoro, sono tendenzialmente pigro.

Ci sono anche altri principi che cerco di seguire e di integrare, alcuni di questi che si sovrappongono al metodo Zettelkasten e altri no, ma magari questo potrebbe essere tema per prossimi episodi 🙂