10 passaggi per gestire il cambiamento al lavoro

Il cambiamento sin dall’antichità è stato sempre una parte integrante della nostra vita. “Panta rei” dicevano i greci. “Tutto scorre”. O come il detto “Nulla si crea e nulla si distrugge veramente, ma tutto si trasforma” che anche se a volte viene attribuito al più odierno scienziato Lavoisier, era un detto di Eraclito, filosofo greco.

E così come nella nostra vita così nel lavoro, il cambiamento è un aspetto sempre presente. E può essere vissuto in modo opprimente e stressante o usato come una linfa vitale che da energia e aiuta a ritrovare la passione di lavorare. Tutto sta nel modo in cui decidiamo di gestire il cambiamento. Ma evitarlo non sempre è possibile.

Il lavoro, in questi ultimi periodi storici è spinto da cambiamenti sempre più repentini. E se stai pensando che ultimamente ha accelerato moltissimo, allora sii sicuro che accelererà ancora molto. La tecnologia sta aumentando in modo esponenziale la velocità del cambiamento sopratutto nel mondo del lavoro. Quindi è importante prepararsi nel miglior modo possibile alle sfide che questo comporterà.

Grazie all’intervento di Fabio Armani, in #FugaDaiMuda abbiamo trattato l’argomento Exponential Change e nel suo intervento Fabio descrive magistralmente l’importanza di prepararsi ad un cambiamento che andrà ad una velocità sempre maggiore.

Il topic del Change Management e di come implementare il cambiamento con successo è un argomento molto vasto. E se non si alla regia, ma si viene semplicemente investiti dal cambiamento si possono adottare delle linee guida e della attività che se applicate possono aiutarci a vivere da protagonista il cambiamento.

Ecco 10 semplici passaggi per governare il cambiamento in un ambito lavorativo e trarre il meglio dalle circostanze.

1. Let it be

Per prima cosa si deve imparare a lasciar andare. Il cambiamento è come una corrente che da la sensazione di trascinarci via. Ma al contrario della corrente non è un fenomeno solamente fisico ma anche emotivo e logico. Quindi imparare a rilassarsi e a lasciar andare è il primo passo importante. Che comprende l’accettazione del cambiamento. Come qualche cosa di ineluttabile. In questo caso. La giusta misura, e la via di mezzo sono sempre i migliori alleati. Se da un lato non ci si deve opporre. Dall’altro non ci si può solamente abbandonare completamente. Come una tavola da surf sulla cresta dell’onda serve lasciarla andare, assecondare la corrente ma non perdere la vigilanza. La concentrazione.

2. Esci dalla tua confort zone

Senza mai esagerare, e cercando di farlo in modo che sia consistente, effettivo ed efficace, ma gentile con te stesso, mettiti alla prova, sperimenta situazioni lavorative che sono al di fuori dell’ordinario. E cerca di uscire così dalla tua zona di confort. Aumentando la tua elasticità e sperimentando il cambiamento fin da subito anche in piccole abitudini.

3. Allena la curiosità

“La mente è come un paracadute funziona quando è aperta” frase attribuita a Einstein. Ma così di buon senso che penso sia stata detta altre volte prima di lui.

Una mente aperta è una mente attiva, che fa domande e si interessa. In un ambito lavorativo senza essere d’intralcio o infastidire. Si possono scoprire molte cose parlando tra colleghi e facendo le giuste domande. Chiedere con garbo è sempre lecito. Ed è produttivo. Per stimolare la curiosità mantenere la mente attiva, e preparata al cambiamento. In particolare quando le cose attorno a noi cambiano, per avere una chiara visione di cosa sta succedendo, di come e cosa cambierà e farsi un idea più chiara della direzione che porterà il cambiamento stesso, accogliere in se altri punti di vista, e altre informazioni è un modo con cui si può sperimentare quello che verrà più nel concreto.

4. Osserva le tue emozioni

Le emozioni si sa sono coinvolgenti. E c’è chi ha più o meno difficoltà nell’evitare di farsi coinvolgere. Ma per gestire una situazione di cambiamento al lavoro è importante cercare di osservare le proprie emozioni al riguardo. Prenderne consapevolezza, ma non diventarne schiavi. In pratica pur osservandole e riconoscendole non bisogna lasciare che prendano il sopravvento sopra la logica.

Conoscere le proprie emozioni al riguardo è importante per ponderare bene quali azioni intraprendere e quali magari lasciar perdere. Cercando di muoversi e integrarsi nel cambiamento nel modo più comodo e congeniale per se stessi.

5. Essere positivi

Sicuramente evitando di essere ingenui, ma cercare di affrontare i dubbi e le paure riguardo al cambiamento in modo positivo è sicuramente molto utile. Per prima cosa si può riconoscere che la paura è dovuta in questo caso sopratutto all’ignoto. Al non sapete bene cosa e come potrebbe cambiare. E quindi ad avere preoccupazioni su un futuro che non è chiaro. Non è definitivo. Per tanto è bene lasciare la mente aperta. E non tesa e richiusa sulle proprie paure o paranoie. Ma pensare positivo. Se una situazione spiacevole o problematica si dovesse manifestare allora e solo allora la si potrà affrontare. Finché rimane ignota. O si cerca di fare chiarezza. Quindi comprendere bene il rischio. Oppure se non si può meglio rimanere positivi. Perché questo mantiene la mente più attiva e sopratutto più reattiva.

6. Riprendi a studiare

No, non come a scuola! Come diceva Gilbert Keith Chesterton “la parte peggiore del lavoro è ciò che capita alla gente quando smette di lavorare” questo implica anche lo studio, difficilmente qualcuno a lavoro ti dirà cosa studiare o ti chiederà di fare i compiti a casa.

Impostare degli obiettivi di apprendimento. Come per esempio imparare qualche cosa che qualche collega sa fare. O comunque relativo al proprio lavoro. È un’attività che prepara e facilità il cambiamento. In particolare per esempio, se ci si aspetta di dover a breve ricoprire un nuovo ruolo, iniziare a leggere dei libri, seguire qualche corso online, ascoltate dei podcast relativo al nuovo compito possono darvi la confidenza necessaria per affrontare al meglio il cambiamento.

7. Taglia l’elefante a fettine

Quello che si chiama anche Elephant Carpaccio. O carpaccio di elefante. Il carpaccio è un piatto di carne o pesce solitamente cruda o leggermente marinata che viene solitamente tagliata a fettine sottili sottili. E l’elefante è l’animale più grande attualmente vivente che cammina sulla terra. Ed è l’esempio perfetto per un problema gigante che viene tagliato a pezzetti. Per “mangiarlo” o affrontarlo un pezzetto alla volta. Quindi affronta il cambiamento e i problemi che ne derivano un passo alla volta. Aiuta pianificare una serie di passi. E concentrarsi a risolvere un passo alla volta. Senza preoccuparsi degli altri.

8. Riposa

Non prendere tutto troppo di fretta. A volte al cambiamento serve tempo. Prendere delle piccole pause tra un’attività e l’altra. Lasciare un po’ di spazio. Fare passare un po’ di tempo. Avere pazienza. Sono componenti indispensabili nel cambiamento. Se è pur vero che il cambiamento è sempre più veloce. È anche vero che alle persone serve tempo per adattarsi ai cambiamenti. E non tutti vanno alla stessa velocità. Quindi comunque serve tempo.

9. Celebra te stesso e connettiti con gli altri

Assicurati di celebrare i tuoi traguardi piccoli o grandi che siano. Per accrescere la tua confidenza e fiducia in te stesso. Ma non dimenticarti di connetterti ogni volta che puoi ai tuoi colleghi. Condividendo il più possibile con loro come stai vivendo il cambiamento. E chiedi loro come lo stanno vivendo e come si sentono. E detto ciò, a meno che non sia una tua diretta responsabilità quella di aiutare gli altri, cerca di avvicinarti di più a chi ha emozioni ed attitudini positive, cercando di evitare se puoi chi al contrario ha emozioni ed attitudini negative.

10. Rifletti sul cambiamento

Tutte queste attività ed esperienze piano piano, un passo alla volta stanno mostrando i primi frutti? Nota come la tua attitudine e la tua adattabilità ti sia di beneficio rendendoti magari più saggio, più smart o semplicemente più tollerante al cambiamento. E gioisci della tua evoluzione, è meraviglioso non è vero?

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